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ESCLUSIVA LN Lazio Scherma, Schina: “E’ un onore portare questi colori nel mondo, qui si vivono i veri valori dello sport” (FOTO)
ESCLUSIVA INTERVISTA SCHINA – Tra le sezioni più vincenti della gloriosa polisportiva biancoceleste figura la S.S.Lazio Scherma. Nel cuore dei…
ESCLUSIVA INTERVISTA SCHINA – Tra le sezioni più vincenti della gloriosa polisportiva biancoceleste figura la S.S.Lazio Scherma. Nel cuore dei Castelli Romani, ad Ariccia, la società guidata dal Presidente Mario Castrucci e dalla vice Gina Trombetta, porta in pedana ragazzi di ogni età accomunati da un’unica grande passione: quella per lo sport. Lazionews.eu si è recata al “Palariccia” per intervistare una delle atlete protagoniste dei successi biancocelesti, Camilla Schina.
Camilla, hai conquistato il Bronzo nella Coppa Italia Nazionale ottenendo il pass per i Campionati Assoluti di Palermo: come è andata ad Ancona?
“Ho ottenuto un risultato tanto importante quanto inaspettato: sono arrivata ad Ancona portandomi dietro i postumi di un infortunio. All’inizio ho avuto delle difficoltà ma poi è andata sempre meglio: questo Bronzo mi qualifica di diritto ai Campionati Assoluti di Palermo, ovvero la competizione più importante dell’anno”.
A Palermo tirerai su piste calcate dai più grandi della scherma italiana come Aldo Montano e Valentina Vezzali: che emozioni porterai con te?
“Sarà una grande emozione anche perché mi confronterò in pista con le atlete più forti. Tra di noi ci conosciamo già, al Centro Federale c’è sempre un bel clima: le ragazze sono tutte carine e gentili, tirarci contro in gara sarà una bella sensazione”.
Facendo un salto all’indietro nel tempo, come è nata la tua passione per la scherma?
“E’ avvenuto tutto in modo casuale, ero piccola e mi piaceva Zorro. Da lì ho voluto provare la scherma, sono venuta qui ad Ariccia e gli allenatori mi hanno subito messo in mano la sciabola. Avevo 9 anni e da quel momento è diventata la mia arma”.
Come è la vita quotidiana di una ragazza che vive la scherma in modo professionistico?
“E’ una vita che, come avviene in tutti gli sport, richiede sacrifici. Quando ero più piccola mi sono dedicata principalmente alla scuola e mi allenavo con meno frequenza poi con il passare degli anni ho aumentato i ritmi. Gli allenatori mi sono stati vicino, facendomi capire che potevo portare avanti entrambe le cose con risultati positivi e così è stato. Gli impegni sono tanti: io personalmente mi alleno tutti i giorni, spesso anche due volte al dì. Poi c’è l’università, gli spostamenti da Ariccia alla Sapienza, a Roma, tutto molto stancante. Per fare tutto ciò devi, giocoforza, rinunciare ad altro: con gli amici, se riesco, esco al massimo una volta a settimana”.
Sei un’atleta della S.S.Lazio: cosa significa per te indossare questi colori e come vivi la tanta lazialità che si respira nel mondo della Polisportiva?
“E’ sempre un onore portare questo stemma in giro per il mondo, è bello e allo stesso tempo motivo di orgoglio. La Lazio Scherma è una famiglia, sono 13 anni che frequento questa palestra, qui sono cresciuta e gli allenatori sono stati come dei genitori. Si respira un senso di appartenenza unico: la cosa principale ogni anno, per me, è rimanere in A1 per continuare a rappresentare nella massima serie la Lazio”.
Come vive la tua famiglia i successi raggiunti con i colori biancocelesti?
“Mio papà è lazialissimo ma il calcio è un altro mondo rispetto alla scherma. Nonostante ciò in famiglia sono sempre felici nel vedermi indossare questi colori, per loro è solo un piacere”.
Tredici anni di carriera e già tanti successi: qual è quello che ti ha reso più felice?
“La vittoria del Campionato Italiano U23, lo scorso anno. E’ un successo a cui tengo particolarmente, arrivato inaspettatamente. Io non parto mai con l’idea di vincere, il mio obiettivo è divertirmi e al risultato penso poco. In Finale sono andata a tirare tranquilla, senza pensare a cosa mi stavo giocando: di fronte avevo Giulia Arpino, arrivata terza agli Europei U20, un’atleta fortissima. E’ stata una gara combattuta, un assalto vinto 15-14, un’emozione unica”.
Tante vittorie individuali ma anche a squadra: ne ricordi qualcuna con più piacere?
“Direi due: la vittoria del Campionato A2 con la squadra della Lazio Scherma, guidate da Paola Guarneri e poi gli Europei U23 a squadre. In quell’occasione ho preso la mia prima medaglia internazionale, arrivammo seconde: è stato bello rappresentare l’Italia”.
Alle porte, adesso, ci sono i Campionati Assoluti di Palermo: come ti stai preparando e quali le aspettative?
“La preparazione è sempre la stessa, allenamenti no-stop mattina e pomeriggio. Non ho un obiettivo particolare: scendo a Palermo con la voglia di esprimere la mia scherma, sarà una gara difficile nella quale darò tutto. Sarebbe bello riuscire a fare le azioni che ho preparato, poi il risultato è secondario: ci saranno avversarie di livello mondiale”.
Qual è l’obiettivo che ti piacerebbe raggiungere nella scherma?
“Per ora raccolgo quello che posso, l’obiettivo è progredire passo dopo passo. Voglio migliorarmi sempre, cercando di andare sempre un po’ più in là. Poi, tra tanti anni, mi piacerebbe anche insegnare la scherma”.
Qui ad Ariccia la Lazio Scherma gode di un bellissimo impianto, un palazzetto con tanti posti a sedere: c’è bisogno del tifo biancoceleste?
“C’è poca conoscenza della scherma in generale: a vederci vengono genitori e amici ma estranei che assistono alle gare si registrano raramente. Tutto ciò è davvero un peccato perché la scherma è uno sport bellissimo, ricco di valori. C’è un rispetto assoluto per l’avversario, per il maestro e per l’arbitro: le avversarie sono tali solo nel momento in cui tiro, tolte le maschere poi siamo tutte amiche. Ai tifosi della Lazio consiglio di venire a vederci perché troveranno un bellissimo ambiente e potranno altresì assistere a gare di altissimo livello”.
Cosa consiglieresti ai bambini e alle bambine che vogliono approcciare la scherma?
“Di provare: la scherma è uno sport completo dal punto di vista fisico e mentale. La concentrazione è al primo posto e infatti generalmente chi pratica questo sport poi ha anche risultati brillanti a scuola”.
Intervista a cura di Marco Barbaliscia
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