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Figc, Gravina: “Pronti a lavorare, non abbiamo tempo da perdere”
GRAVINA FIGC – Il neo presidente della FIGC Gabriele Gravina parla in conferenza stampa dopo la nomina: “Vorrei ripetere quanto già affermato prima. Siamo pronti per lavorare. La formazione è al completo e piena di titolari, tutti pronti a dare un contributo per il rilancio del calcio italiano. Sappiamo che sarà un compito difficile. Affronteremo tutto con serenità e con la consapevolezza di avere una responsabilità che ci mette in costante valutazione. Ci sono tantissimi appassionati, tifosi, dirigenti e tesserati che si aspettano risposte certe e decise da noi. Non abbiamo molto tempo e l’insieme di queste idee che abbiamo richiede solo tanta buona volontà”.
Ci indica le prime tre cose che il suo consiglio federale dovrà fare?
“Un organo formato che non è in grado di partire è un errore strategico non indifferente. Nell’arco di qualche giorno risolveremo il problema relativo alla composizione federale. Il primo atto ufficiale devono essere le licenze nazionali da varare e che non ci siano più zone grigie per iscrizione ai campionati. Di conseguenza avendo ridotto al minimo indispensabile le vertenze legate alle iscrizioni, dobbiamo mettere mano al codice di giustizia sportiva”.
La percentuale del 97,20% all’elezione?
“E’ un segno di grande maturità e attenzione del mondo del calcio a voler affrontare i temi di cui abbiamo parlato. Il 97,20% non dà alibi a nessuno. Il calcio italiano deve cambiare. Il 97% è la consacrazione di un’esigenza oggettiva e non della mia leadership. Se qualcuno sarà toccato nei suoi interessi evidentemente significa che non coincide con il 97%”.
Il calcio femminile?
“E’ stato inserito nella piattaforma programmatica. E’ un’area a cui la federazione vuole dedicare molta attenzione. Oggi tutti parlano dello sviluppo del calcio femminile, ma fino a poco fa solo la Lega Dilettanti si è presa in carico gli oneri di farlo crescere. Riconosceremo i meriti a chi ha permesso che si arrivasse a ciò”.
Lotito e Nicchi nel consiglio federale?
“E’ un argomento dibattuto e non voglio commentare le origini di tutto questo. Oggi ho la carta costituzionale che è lo Statuto. Il presidente federale deve dare concreta attuazione a quelle che sono le norme”.
Sulla compattezza del consiglio federale e su cosa teme…
“Il nostro è un tavolo permanente e di confronto costante. Qui dobbiamo scendere in campo e sdoganare una serie di attività indispensabili al calcio italiano. Temo le incertezze, le indecisioni e il dovermi confrontare costantemente con problematiche quotidiane. Non abbiamo molto tempo, ma il problema non è il mandato di due anni. Dobbiamo dare risposte immediate. Ci vuole decisione per dare risposte a tutti”.
Come e quando sarà risolto il nodo della segreteria generale?
“In tempi brevi sarà convocata un’assemblea federale. Entro quattro mesi dobbiamo farlo e nei principi informatori è prevista solo una figura che è quella del segretario generale. Prima si procederà nell’individuazione, subito dopo la modifica dello statuto federale, della figura del segretario generale”.
Crede che ci possa essere un momento di tregua con il Coni?
“Dobbiamo avviare un percorso di collaborazione con tutti gli enti istituzionali con cui la Figc si deve interfacciare. A partire dal Coni e passando per il Governo. Il problema delle risorse è un problema che sarà oggetto di verifica da parte di una valutazione politica più generale con il Coni. Abbiamo sentito diverse volte indicare la strada degli ulteriori tagli e li dobbiamo confrontarci. Dobbiamo rivendicare il nostro ruolo con una federazione che ha un milione e mezzo di tesserati”.
Come affronterete la questione Lega Serie B?
“Dobbiamo prima di tutto aspettare le decisioni definitive degli organi di giustizia. Oggi la Lega di B è a 19 squadre e abbiamo indicato la strada per un format a 20 squadre. Per arrivare a consolidarlo dobbiamo procedere immediatamente alla modifica di alcuni articoli. Quando tutto questo viene deciso e approvato affronteremo il meccanismo di retrocessione e promozione”.
Il nuovo Club Italia?
“Avrà un riferimento nel presidente federale. Avrà un meccanismo di gestione come tutti i club. Dobbiamo mettere insieme la storia del calcio italiano e recuperare l’idea che il Club Italia non possa essere costante oggetto di dinamiche politiche all’interno della federazione”.
Potrà esserci spazio per una soluzione politica in Serie B o andrà avanti la giustizia sportiva?
“La linea mi sembra tracciata. Ci sarà un organismo e un consiglio federale che poi controlleranno le sfumature di quanto succederà. L’auspicio è che tutte queste tensioni e lacerazioni si compattino e spero ci sia un maggiore rispetto di tutti i dirigenti”.
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