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Lazio, il Tribunale di Roma conferma: gli abbonati verranno risarciti in caso di squalifiche dell’impianto
LAZIO – Marco Canigiani, responsabile marketing biancoceleste, aveva giustificato il ritardo nella partenza della campagna abbonamenti 2019/2020 adducendo le colpe ad alcuni cavilli burocratici. Nello specifico la problematica era stata sollevata dal Movimento Consumatori, che avevano richiesto di essere risarciti nel qual caso la giustizia sportiva squalificasse lo stadio, o una parte di esso, durante la stagione. Il tribunale di Roma ha accettato la richiesta ed ha costretto la Lazio a risarcire i suoi tifosi: da quest’anno gli abbonati, in caso di squalifica dell’impianto, saranno rimborsati dalla società.
COMUNICATO – A seguito dell’azione inibitoria promossa da Movimento Consumatori, il tribunale di Roma, con ordinanza del 1° luglio, ha condannato la SS Lazio S.p.A. ad eliminare la clausola nelle condizioni di contratto che esclude il diritto al rimborso del rateo di abbonamento in caso di disputa a porte chiuse o con chiusure di settori.
Gli abbonati alle partite casalinghe della Lazio nell’eventualità di disputa di partite in un altro stadio o squalifica dello stadio o della curva per provvedimenti della Giustizia Sportiva (i casi di “responsabilità oggettiva”), così come di parziale indisponibilità dello stadio per lavori di manutenzione, a partire dalla stagione 2019/2020, avranno diritto ad ottenere un rimborso parziale dell’abbonamento.
Il tribunale di Roma ha anche inibito alla SS Lazio l’utilizzo di clausole che prevedano esclusioni della società “da inadempimento” e che limitino, in caso di responsabilità diretta della società, il diritto al risarcimento del danno, ad esempio per quanto riguarda le spese di trasferta già sostenute dai tifosi per assistere a gare per le quali non sia possibile accedere allo stadio.
“Riteniamo che tutte le società di serie A, come ad esempio hanno fatto di recente il Torino FC e il Bologna FC dimostrando di tenere ai diritti dei propri tifosi – affermano Paolo Fiorio e Marco Gagliardi del servizio legale MC – siano chiamate nelle proprie campagne abbonamenti ad adeguare le condizioni contrattuali al principio per cui, in caso di comportamenti antisportivi o violenti di frange di ultras, solo i diretti responsabili debbano subire conseguenze, e non anche i tifosi che non hanno colpe e che hanno pagato un abbonamento per tutto il campionato”.
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