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Top con la Lazio, flop con la Nazionale: le due facce dello stesso Immobile
IMMOBILE LAZIO NAZIONALE – Ciro Immobile dopo l’ennesima prova deludente contro il Portogallo è di nuovo al centro di un vortice di polemiche…
IMMOBILE LAZIO NAZIONALE – Ciro Immobile dopo l’ennesima prova deludente contro il Portogallo è di nuovo al centro di un vortice di polemiche. L’attaccante partenopeo sembra mostrare l’una o l’altra faccia della medaglia a seconda che vesta la maglia della Lazio o dell’Italia. Il numero 17 è un attaccante estremamente prolifico quando viene messo nella giuste condizioni tattiche ed emotive, ed è forse proprio questo il vero problema di Ciro con la maglia azzurra.
IMMOBILE STORIA – La storia dell’attaccante di Torre Annunziata la conosciamo tutti. Gavetta giovanile in giro per lo stivale fino alla consacrazione di Pescara in Serie B e il conseguente salto in Serie A con il Torino, dove alla prima stagione in granata vinse il titolo di capocannoniere. A 24 anni Immobile sembrava essere davvero pronto per una carriera di livello ma incredibilmente fallì il grande salto europeo prima con il Borussia Dortmund e poi con il Siviglia. Proprio nel momento più buio della sua carriera arrivò il guizzo di Lotito che per appena 8,5 milioni lo portò alla Lazio dando il via alla sua rinascita calcistica. Il resto è storia nota, con Ciro che raggiunge picchi stratosferici (41 gol nella scorsa stagione) con l’aquila sul petto. Proprio dai suoi trascorsi nasce però la critica più grande che Ciro si porta addosso: ottimo giocatore nel campionato italiano ma non adatto a palcoscenici internazionali, Nazionale compresa.
IMMOBILE CALCIATORE UOMO – Chiunque abbia mai giocato a calcio sa che i terreni di gioco sono uguali in tutto il mondo ma la differenza sta proprio in quello che c’è fuori da quel rettangolo verde. Immobile è un ragazzo di Torre Annunziata semplice e generoso, uomo prima che calciatore, che riesce a esprimersi al meglio quando l’intero ambiente lo sostiene. Mentre con Inzaghi e il mondo Lazio la scintilla è scattata fin dal primo momento non si può certo dire lo stesso della maglia azzurra.
IMMOBILE MODULI – Oltre al lato umano c’è poi un dato tattico da non sottovalutare. Ciro per caratteristiche ha sempre reso al meglio quando ha la possibilità di sfruttare la profondità e Inzaghi proprio sulle sue caratteristiche ha costruito l’intero modulo. Mancini in Nazionale si trova a lavorare con esterni d’attacco di assoluto potenziale quali Insigne, Chiesa e Bernardeschi e il 4-3-3 è la scelta più ovvia per valorizzare questi talenti. E’ proprio per questo motivo che la Nazionale sembra non fare al caso di Immobile al momento: in un qualsiasi tridente d’attacco la punta centrale deve avere dterminate caratteristiche fisiche e aeree che non si addicono al numero 17, non è un caso che per Mancini il prototipo di attaccante ideale è stato Balotelli all’Inter e al City o Corradi alla Lazio.
IMMOBILE GOL – Tralasciando le analisi sappiamo che gli episodi nel calcio sono tutto e probabilmente se Immobile ieri sera non avesse fallito quelle due occasioni staremmo qui a parlare di un giocatore finalmente rinato anche in azzurro. Ciò che resta sono i numeri: il bomber napoletano ha siglato 76 gol in 104 partite in biancoceleste, appena 7 in 35 partite con la Nazionale, il che di certo non può essere un caso. La verità al momento non è che Immobile non è adatto alla Nazionale, ma la Nazionale che non è adatta a Ciro. Di certo il numero 17 non è l’attaccante ideale del ct ma Ciro a conti fatti è l’unico italiano con la stratosferica media di 0,74 gol a partita. Sarà dovere di Mancini scoprire il volto dell’Immobile laziale e permettergli di mostrarlo anche con la maglia dell’Italia.
G.N.
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