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-1 al Derby della Capitale. Zoom saracinesche: Strakosha vs Alisson
APPROFONDIMENTO DERBY STRAKOSHA ALISSON – Uno si è ritrovato titolare dopo il lento calvario che ha pian piano tolto dalle scene…
APPROFONDIMENTO DERBY STRAKOSHA ALISSON – Uno si è ritrovato titolare dopo il lento calvario che ha pian piano tolto dalle scene Federico Marchetti. L’altro è cresciuto all’ombra di Szczesny per un’intera stagione, raccogliendone l’eredità quest’anno. Strakosha ed Alisson sono senza dubbio tra le più belle scoperte del campionato italiano e non solo, dato che si stanno facendo spazio anche con le rispettive Nazionali, l’Albania ed il Brasile. I due club romani hanno puntato forte sui giovani estremi difensori (22 anni il primo, 25 il secondo), lasciando loro le chiavi delle proprie porte, senza affiancarli ad un dodicesimo che potesse tanto fare da chioccia, quanto rappresentare una valida alternativa per il posto da titolare.
VITTORIE – Alisson, anche alla luce dei tre anni in più sulla carta d’identità, si è presentato nella Capitale con un curriculum di tutto rispetto: aveva già vinto 5 Campionati (più una Supercoppa) Gaucho con l’Internacional, oltre ad un Torneo di Tolone ed una Coppa Sendai con la Nazionale Brasiliana. Strakosha, invece, è stato un’autentica scoperta di Igli Tare e deve i primi successi ottenuti solo ed esclusivamente alla Lazio: Scudetto con la Primavera, Supercoppa con i grandi e Coppa Italia con entrambe le rappresentative.
IN STAGIONE – Nell’attuale campionato, entrambi sono stati in campo per 990’: in sostanza, sempre. Alisson ha sin qui subito soli 7 gol, anche grazie ad un’impenetrabilità notevole della difesa giallorossa, ben protetta da un centrocampo solido, dinamico ed agguerrito. Qualcuno in più per Strakosha, 12, numero viziato dalla partita stregata col Napoli, tanto per le reti incassate nei secondi 45’, quanto per gli strascichi legati agli infortuni lasciati in eredità. A favore del portiere brasiliano ci sono anche altri numeri: i cleen sheets stagionali, cioè le partite concluse a porta inviolata (7 contro 3), e la percentuale di parate in relazione ai tiri subiti (83,7% contro 79,3%). Ma il fiore all’occhiello di Strakosha è quel penalty neutralizzato a Dybala all’Allianz Stadium, al 96’ di Juventus-Lazio. Gioia, questa, che manca ancora al collega, nonostante in Brasile assicurano che sia un ottimo para-rigori.
Giordano Grassi
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