150 volte Klose: la leggenda del calcio all’esame Juventus

Pubblicato il 3/12 alle ore 22.15

LAZIONEWS.EU – La storia narra di un tedesco in cima al mondo, leggenda vivente del calcio moderno. Tra la Renania, Brema e la Baviera il nome di Miro Klose echeggia ancora tra le folle, nonostante il giocatore abbia fatto le valigie dalla Germania per approdare alla Lazio nel 2011. Una intuizione del ds Igli Tare, suo compagno di squadra ai tempi del Kaiserslauten, che lo ha portato a Roma con una promessa: “Vieni qui a fare la storia della Lazio”.

UN GOL E’ PER SEMPRE – Una corte spietata, che lo convince a sposare il progetto biancoceleste e a viverlo da protagonista. Eppure, secondo molti, Re Miro aveva valicato le porte di Formello solamente per chiudere dignitosamente una carriera da campione assoluto. Contro la Juventus arriverà invece la 150° presenza con l’aquila sul petto, alla quinta stagione nella Capitale. Settimana dopo settimana, campionato dopo campionato, anche gli scettici si ricredono e i numeri rendono giustizia ad un campione assoluto: 16 gol il primo anno, 15 il secondo, 8 nel terzo campionato e 16 in totale nella stagione esaltante di Pioli, in cui Klose diventa il miglior marcatore, a 37 anni, di un gruppo che conquista il 3° posto finale e la Champions League. Tanti momenti di gloria ed altrettante esultanze, con una perla: la rete decisiva al 93′ nel derby del 16 ottobre 2011. Un gol che regala una vittoria storica, arrivata dopo 5 stracittadine perse consecutivamente. E’ la rete che lo rende immortale nell’ultracentenaria storia laziale.

JUVENTUS, PROPRIO TE… – Agli ordini di Reja, Petkovic e Pioli colleziona in totale 149 presenze, segnando ben 56 reti. Un ruolino di marcia che gli regala l’entrata nella top ten dei bomber laziali, a 8 reti da Pandev, lo straniero più prolifico di sempre. Nel giorno di Lazio-Juventus, ecco la 150° in partite ufficiali, così suddivise: 121 in Serie A, 15 in Europa League, 10 in Coppa Italia, 2 nel play off di Champions League e 2 in Supercoppa Italiana. Con un trofeo vinto, la Coppa Italia del 26 maggio 2013 contro la Roma. Nel frattempo, lo sfizio e l’onore di vincere la Coppa del Mondo e di lasciare la Germania come miglior marcatore nella storia della nazionale e dei mondiali. Dal Kaiserslauten al Werder Brema, dal Bayern alla Lazio: “E’ il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andarsene” dicono di lui gli allenatori che hanno avuto il piacere e l’onore di lavorarci. Un esempio per tanti giovani, una chioccia per far crescere i campioni della Lazio del domani. Ma lui al presente ci tiene ancora e all’Olimpico arriva la Juventus, squadra a cui ha fatto gol una sola volta in 14 confronti. Klose non ha ancora segnato in questa stagione e attende con pazienza la Vecchia Signora. Per sbloccarsi, sfatare un tabù e far uscire la Lazio dalla crisi.

Giorgio Marota
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