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La Lazio non sa più vincere: Candreva non basta, col Palermo è solo 1-1
LAZIONEWS.EU – La Lazio evita la sconfitta, al gol di Goldaniga risponde Candreva, su rigore…
LAZIONEWS.EU – Risorgere o dire addio ai sogni di gloria, la Lazio non ha scelta. L’avvio è firmato Milinkovic-Savic, il suo sinistro, respinto in angolo da Sorrentino, regala illusioni. Poi il nulla: i biancocelesti spariscono, gli unici pericoli per il Palermo arrivano dalla fascia sinistra dove Keita prova a ripagare la fiducia di Pioli. Troppo sbadata, poco incisiva: la Lazio è troppo brutta per essere vera. Non c’è movimento senza palla, la manovra non può avere sbocchi contro un Palermo arroccato in difesa e pronto a ripartire. Il più grande difetto della Lazio è l’atteggiamento, Pioli aveva fotografato bene la situazione prima della partita. Il gol rosanero di Goldaniga è la giusta punizione: Lazaar calcia, il difensore stoppa e fredda Marchetti. La reazione non c’è, solo Milinkovic-Savic ci prova, poi tanti calci d’angolo e Hoedt protagonista: di testa sono tutte sue, ma il duello lo vince sempre Sorrentino.
La ripresa si apre senza cambi, il protagonista è sempre lo stesso: Wesley Hoedt, L’olandese è bravo a stoppare nel traffico dell’area di rigore e battere l’estremo difensore siciliano, ma stavolta è l’arbitro a mettersi di traverso, annullando per un presunto fallo di Djordjevic. La Lazio prova a scuotersi, ma è il Palermo ad approfittarne in contropiede: prima Vazquez, poi Chochev provano a chiudere la partita, Marchetti tiene a galla la baracca laziale. Doppio cambio per Pioli, dentro Matri e Candreva, fuori Felipe Anderson e Djordjevic. L’allenatore biancoceleste indovina la mossa giusta, una bella mano gliela dà Hiljemark che stende Lulic all’ingresso dell’area. Sul dischetto si presenta il protagonista più discusso, Candreva: tiro angolato quel tanto che basta per battere Sorrentino, risultato di nuovo in parità. Un punto non può bastare agli uomini di Pioli che, in maniera piuttosto confusa, si gettano in avanti, prestando il fianco alle ripartenze rosanero. Pioli si gioca anche la carta Kishna, fuori Keita. L’olandese avrebbe anche l’occasione per cambiare la storia della partita, ma il suo colpo di testa è clamorosamente sbagliato. Pioli, che aveva provato a sfidare le leggi della matematica, allarga le braccia: cambiando l’ordine degli addenti il risultato cambia, ma non abbastanza.
Matteo Vana
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