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ACCADDE OGGI. Negro-Di Matteo, remuntada Lazio

ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

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LAZIO – 27 febbraio 1994. Stagione 1993-94, l’ultima dell’era a due punti: la Lazio di Zoff fa visita al Piacenza di Cagni e si presenta con un tridente da urlo: Boksic, Gascoigne, Signori. I tre tenori, però, rimarranno a secco ed i biancocelesti riusciranno a festeggiare grazie alle reti di un difensore e di un centrocampista. Padroni di casa imbattuti nel proprio stadio da sei mesi e che passano in vantaggio al 59’ con Piovani, dopo un primo tempo di sostanziale equilibrio. Ma il sogno biancorosso dura soltanto un minuto, infranto dalla punizione di Signori corretta in rete da Paolo Negro con un perentorio colpo di testa. Con trenta minuti abbondanti da giocare, la Lazio annusa il profumo della vittoria ed inizia a disegnare calcio. Emerge una differenza di tasso tecnico tale da cambiare il volto della partita. Gascoigne, poi, al 72’, decide di salire in cattedra a modo suo, destreggiandosi e servendo a Di Matteo un pallone facile facile da spingere soltanto in rete. Lazio che rimane ancorata in classifica al trenino delle inseguitrici del Milan.

STORIA – 27 febbraio 1844. La Repubblica Dominicana, dopo la dominazione spagnola ed un poco più che ventennale controllo da parte di Haiti, durante il quale il Paese fu oggetto di una serie di importanti riforme, come l’abolizione della schiavitù ed un’opera di secolarizzazione del sistema scolastico tale da portare il governo ad uno scontro verticale con la Chiesa cattolica, ottiene l’indipendenza, a seguito di una rivolta condotta dalla Trinitaria, una società segreta fondata da Juan Pablo Duarte, contrario alle politiche attuate e creatore della bandiera ufficiale: scelse il blu, a simboleggiare la libertà, unito al bianco della salvezza ed al rosso del sangue dei caduti.

SPORT – 27 febbraio 1994. A Lillehammer, in Norvegia, terminano i Giochi olimpici invernali. La prestazione della truppa italiana è da urlo: quarta nel medagliere con 7 ori, 5 argenti ed 8 bronzi. Regina assoluta dell’avventura nordica è Manuela Di Centa, con due vittorie, due secondi posti ed un terzo in cinque prove di sci di fondo. In quello alpino, oro per Deborah Compagnoni, argento per Alberto Tomba, due bronzi per Isolde Kostner. Successo anche nella staffetta 5 km di short track, mambassa nello slittini: oro ed argento nel doppio e trionfo di Gerda Weissensteiner nel singolo femminile.

Giordano Grassi

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