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ACCADDE OGGI. Nella preistoria del calcio, spicca il gioco moderno della Lazio

ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

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LAZIO – 24 aprile 1949. Remondini, su rigore, e Penzo nel primo tempo, poi, ancora Remondini, stavolta su punizione, e Nyers II nel secondo: la Lazio liquida la Triestina con un rotondo 4-0, davanti agli occhi dell’onorevole Andreotti e del Presidente del CONI Giulio Onesti. I biancocelesti guidati da Sperone sono un esempio virtuoso di bel calcio nel campionato di Divisione Nazionale di Serie A del dopoguerra, grazie ad una profonda dedizione ed all’applicazione di concetti innovativi, almeno per il Belpaese. Il gioco della Lazio è disarmante per semplicità e razionalità, da cui ne deriva una grandissima efficacia, il che permette un azzardato paragone con le filosofie dei tecnici moderni: una difesa solida, retta da un Remondini in giornata di grazia che si traveste anche da bomber, unita ad una commistione di qualità e quantità per il centrocampo e l’attacco, due reparti che si muovono all’unisono, dove Puccinelli corre per quattro, Flamini fa il direttore d’orchestra, Hofling rifinisce e Nyers II segna. Allo Stadio Nazionale di Roma sono solo applausi.

STORIA – 24 aprile 1821. Alessandro Manzoni, ritiratosi nella sua villa a Brusuglio dopo l’incarcerazione di molti suoi amici, profondamente scosso e nauseato dalle frequenti ingiustizie del suo tempo, dopo numerose letture, inizia la stesura di un’opera dedicata agli umili e che si rivelerà un capolavoro della letteratura italiana, capace di disegnare i nuovi orizzonti della nostra lingua: I Promessi Sposi, inizialmente intitolata Fermo e Lucia.

SPORT – 24 aprile 1934. Nasce a Roma Franco Carradori, mediano dotato di grande dinamismo e spirito di sacrificio, ma anche di una tecnica sopra la media del ruolo, cresciuto nel vivaio biancoceleste. Con la Lazio dei grandi, dopo il prestito al Palermo, ha giocato per sei stagioni, dal 1955 al 1961, anno del suo trasferimento al Brescia, vincendo la prima storica Coppa Italia e collezionando 147 presenze in campionato, condite da 9 gol. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha iniziato una lunga carriera da allenatore, partita proprio dal settore giovanile capitolino. È scomparso il 26 agosto del 2004.

Giordano Grassi

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