CALCIOMERCATO LAZIO
Ag.KEITA: “Vuole diventare un perno della LAZIO. Apprezzamenti? Sarei ipocrita a dire di no, ma nessun contatto diretto finora. Quanto vale? 15 milioni”
Il procuratore ha aggiunto: “E’ chiaro che il ragazzo non possa continuare ad avere questo contratto, ma le precedenti esperienze con la Lazio mi hanno insegnato che bisogna avere pazienza”…
CALCIOMERCATO SS LAZIO – E’ senza dubbio l’uomo del momento in casa LAZIO: KEITA Balde Diao sta diventando ogni giorno di più il beniamino del popolo laziale. Dalla partenza di HERNANES lo spagnolo si è andato a ritagliare uno spazio sempre più grande nel cuore dei tifosi, ma anche nello scacchiere tattico di REJA che ormai lo sgancia sempre più spesso dall’inizio. Intervenuto ai microfoni di Radio Sei, il suo agente, Ulisse SAVINI, ha raccontato il momento che sta vivendo in questo momento l’ex Barcellona: “Sicuramente è una bella sensazione, non capita tutti i giorni. Tuttavia ho un’esperienza tale da valutare la situazione in maniera molto serena. Sta facendo bene, ma il mio ruolo mi impone di frenare il grande entusiasmo attorno a lui. Per il ragazzo è tutto nuovo, non ha mai giocato in questi stadi, ogni domenica è un giorno particolarmente bello, soprattutto dopo la lunga attesa per il passaporto e considerando la storia particolare alle sue spalle. Oggi è all’apice di questa storia, ma se possibile dobbiamo cercare di arrivare ancora più in alto”.
Sul rapporto del giocatore con Reja
“Bastone e carota? Sì, d’altronde Reja è un allenatore di vecchio stampo, senza offesa. E’ ovvio che faccia parte di quella tipologia di tecnici che trova più garanzie con il giocatore esperto in campo. Ma il minutaggio è addirittura superiore rispetto alla gestione Petkovic, a dimostrazione che la fiducia c’è. Il bastone non fa mai male, per la carota c’è sempre tempo con questi ragazzi”.
Sul futuro
“Abbiamo un contratto fino al 2017, ora è ovvio che le imprese calcistiche abbiano fatto il giro del mondo ed è normale ricevere le attenzioni di qualche squadra straniera ogni weekend. So di apprezzamenti in giro, sarei ipocrita a dire il contrario, ma non c’è stato ancora nessun contatto diretto con me. L’idea, dopo la cessione di Hernanes, è quella di sfruttare la possibilità di percorrere il percorso del brasiliano, diventando un perno di questa squadra. Ora è concentrato sul lavoro per guadagnare i gradi di titolare inamovibile, sinceramente non so che succederà tra un anno. Guardate Zarate, fece una prima stagione alla grande e poi sappiamo tutti come è andata a finire…”.
Sull’attuale ingaggio
“E’ chiaro che il ragazzo non possa continuare ad avere questo contratto, ma ho anche imparato a non avere fretta. Le precedenti esperienze con la Lazio mi hanno insegnato che bisogna avere pazienza. C’è volontà, disponibilità e piacere da entrambe le parti nel sedersi a tavolino, è solo una questione di tempistica e non credo che sarà un problema. La vicenda Diakité mi ha segnato da questo punto di vista, ma ci tengo a ripetere che non sono il tipo di procuratore che cerca di portare via i giocatori a tutti i costi: che quello sia stato un caso a parte, lo dimostra il prolungamento fino al 2018 con Cavanda. Ogni giocatore ha una storia a sé, io cerco sempre di fare gli interessi dei miei assistiti, sperando che questi collimino con quelli della mia società”.
Sulla “tentazione Premier”
“Un giocatore come Keita, se dovesse lasciare la Lazio, non troverà mai una società in Italia che possa comprarlo, presumendo le cifre importanti che chiederà Lotito. Di conseguenza si andrebbe verso un mercato di squadre che potrebbero permettersi il calciatore. Quanto vale? Se dico un prezzo, Lotito mi smentirebbe subito (ride, ndr), ma oggi come oggi, secondo una mia valutazione personale, non può valere meno di 15 milioni. Credo che nel futuro Keita starebbe benissimo nel calcio inglese – lo vedo molto meglio lì che in Germania ad esempio – e probabilmente anche nella sua testa, in un’eventuale ipotesi futuribile, l’idea Premier rappresenta un’aspirazione importante”.
Sul giocatore che più lo segue
“Io credo che il giocatore che si stia impegnando tanto in questo senso è Klose: lo guida in partita, in allenamento, gli insegna i movimenti offensivi e tra i due noto un grande feeling. Keita, a sua volta, è attratto dalla personalità del tedesco, in cui riconosce una figura importante per la sua crescita”.
Su Lulic
“E’ un paio d’anni che si parla di una sua cessione, poi alla fine resta sempre. Viaggia verso i 29 anni ed è probabile che possa ambire ad un ultimo treno verso una squadra che considera ambiziosa. Per le squadre che giocano a tre dietro è un elemento che farebbe comodo a destra e a sinistra. La Juve? L’ha seguito assolutamente, sarebbe adattissimo per loro, come del resto lo vedrei bene anche all’Inter. Ma, ripeto, credo che oggi in Italia sia difficile spendere tanti soldi per qualsiasi giocatore. L’eccezione Hernanes all’Inter è arrivata solo perché Mazzarri considera il brasiliano il perno del nuovo progetto”.
Su Cavanda
“Luis non è in un gran momento, ha avuto alti e bassi continui in questa stagione di cui facciamo fatica a trovare la causa. E’ sereno dal punto di vista mentale: dopo aver sistemato il nodo contrattuale era partito alla grande, ma con il rientro di Konko è finito un po’ in ombra. Deve lavorare più sulla continuità mentale più che su quella fisica, e secondo me ha le qualità per farlo”.
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