INTERVISTE
Gianpaolo Calvarese: “Un altro terremoto rischia di colpire il mondo arbitrale”
AIA ARBITRI CALVARESE INTERVISTA – Ai microfoni di Calcio e Finanza è intervenuto l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, che ha parlato riguardo un nuovo caso legato all’AIA.
Situazione arbitri, le parole di Calvarese
“Un altro terremoto rischia di colpire il mondo arbitrale. Non c’è pace, evidentemente per l’AIA: dopo il caso Rosario D’Onofrio, con le conseguenti dimissioni dell’ex presidente Alfredo Trentalange e quelle dell’ex Responsabile della Commissione Osservatori Nazionale Professionisti Luigi Stella, ecco un altro scandalo per l’associazione dei fischietti italiani. Quest’ultimo riguarda la nomina di Giuseppe Fonisto, l’attuale Presidente della Commissione di Disciplina d’Appello degli Arbitri, ovvero l’organo giudicante più importante degli arbitri.
Come riportato da Fanpage, l’avvocato Fonisto, che giudicava sui deferimenti portati avanti da D’Onofrio, si era reso responsabile, al tempo in cui svolgeva il ruolo di Presidente della Sezione AIA di Napoli, di alcune gravi irregolarità disciplinari, sanzionate all’epoca dalla giustizia “domestica” degli arbitri.
E dunque, come dicevamo, non c’è pace per il mondo arbitrale. Soprattutto dopo che, negli scorsi giorni, sono arrivate le dimissioni di Luigi Stella dal ruolo di Responsabile della Commissione Osservatori Nazionale Professionisti, un’istituzione fondamentale strategicamente per l’AIA, poiché ha sotto di sé tutti i commissari incaricati di giudicare l’operato degli arbitri.
Perché Stella si è dimesso? L’ex Responsabile, con un comunicato, ha addotto alla sua scelta problematiche ed esigenze famigliari. Non entriamo nel merito, anche per una questione di privacy, ma sono in pochi a credere a questa motivazione, visto il suo coinvolgimento nel caso Avalos. Proprio lui, che quasi un anno fa predicava “Equilibrio ed imparzialità” per i giudizi della CON Prof. Peccato invece che nelle intercettazioni poste sotto indagine delle telefonate di Rosario D’Onofrio, si senta quest’ultimo dire: «Faccio una cosa che non dovrei fare: chiamo Stella dai. Ora chiamo Stella, poi ti richiamo». Nell’aria potrebbe dunque esserci un deferimento.
Ma torniamo al caso Fonisto. Nei primi anni 2000 quest’ultimo era stato sanzionato ben due volte: una prima, per aver rilasciato dichiarazioni non autorizzate ad un quotidiano sul tema della violenza verso gli arbitri; e la seconda, per aver compilato una scheda non veritiera, attribuendosi incarichi mai ricoperti, per ottenere la qualifica di benemerito all’interno dell’associazione. Per questi due episodi Fonisto era stato già sanzionato con diciotto mesi complessivi di squalifica con due delibere (la prima da 12 mesi, la seconda più da 6), e per questo motivo l’avvocato era rimasto lontano da cariche importanti, in ambito AIA, per diversi anni. Salvo poi tornare in auge l’11 marzo del 2021, quando, tra i primissimi atti del Comitato Nazionale a guida Trentalange-Baglioni, vi fu la nomina di D’onofrio come Procuratore arbitrale e quella di Fonisto a Presidente della Commissione di Disciplina d’Appello.
Attenzione: per le suddette condanne di diciotto mesi Fonisto sarebbe “decaduto” dalla sua carica di presidente di sezione (art.15 del regolamento AIA) e un presidente di sezione decaduto non può ricoprire incarichi associativi di nomina (art.13 del regolamento AIA) salvo riabilitazione, provvedimento che a quanto pare non è mai stato adottato.
Secondo Fanpage, ci sarebbe un documento che prova come nel server dell’associazione non sia presente la sospensione più lunga, ovvero quella di dodici mesi, inflitta per l’alterazione dei punteggi per ottenere la benemerenza. È presente, invece, la squalifica più breve, quella di sei mesi. La domanda sorge spontanea: non è che la condanna è stata fatta “sparire” per non delegittimare il suo nuovo ruolo o per mettere una toppa all’errore della sua nomina?
E non è tutto. Si perché sembra che i direttori di gara e gli associati giudicati da Fonisto – proprio in quanto quest’ultimo non aveva i requisiti per essere nominato nel ruolo di giudice d’appello – siano sul piede di guerra, e sarebbero pronti a presentare istanze di revisione dei procedimenti – peraltro istruiti da Rambo D’Onofrio – ed eventualmente valutare la possibilità di ricorrere alla giustizia ordinaria qualora fosse necessario.
Un vero e proprio caos per l’AIA dunque. Il presidente in carica Baglioni ha minimizzato la questione, dichiarando che le elezioni sono vicine e che l’Associazione Italiana Arbitri si sta preparando nella migliore maniera possibile. Ma di questo passo, e con tutti questi scandali scoppiati nelle ultime settimane…ci arriveremo davvero alle suddette elezioni?”
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