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Al Bentegodi e a Fiumicino l’ira dei tifosi
CORRIERE DELLO SPORT (E. Intorcia) – E’ una voce unica, che inizia dalla partita a Verona e termina davanti ai volti dei giocatori all’arrivo all’aeroporto romano, quella dello scontento dei sostenitori biancocelesti…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Il malumore biancoceleste è un coro che si alza da Verona e arriva sino a Fiumicino. All’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma quello che sbarca è solo un po’ di Lazio: spuntano Andrè Dias, Ederson e Felipe Anderson, più il romano Candreva. Tutti gli altri sono già pariti per le vacanze di Natale senza passare da Formello. Ad attendere la Lazio una trentina di tifosi: urla e slogan del caso, la Finanza a controllare la situazione evitando qualunque contatto. “Metteteci la faccia” , urlano i sostenitori biancocelesti infuriati. D’accordo le critiche a Petkovic, questo il succo, ma le colpe sono anche dei giocatori, come peraltro lo stesso tecnico ha sottolineato a fine partita, intuendo che il suo destino fosse ormai sempre più segnato. Ma le contestazioni dei sostenitori biancocelesti era già iniziata al Bentegodi, al termine di un pomeriggio maledettamente complicato. Il primo pensiero dei supporters biancocelesti è stato per i tifosi laziali ancora detenuti a Varsavia: “Ultras liberi”. Poi gli slogan più espliciti rivolti alla squadra, invitata chiaramente ad assumersi le proprie responsabilità: “fuori le p…”, “andate a lavorare”, come scritto sul Corriere dello Sport.
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