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ALMEYDA: “Quanto mi manca il derby”
IL MESSAGGERO (D. Magliocchetti) – L’ex centrocampista parla anche di Parma Lazio: «Sono un tifoso laziale. Si vince, credendoci perché siamo più forti»…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Si entra nel vivo di Parma Lazio e il doppio ex Matias Almeyda parla della sfida di domani dalle colonne de Il Messaggero schierandosi con la Lazio: «Mi auguro che i biancocelesti facciano anche a me un bel regalo, ovvero che vadano al Tardini, vincano e ripartano alla grande in campionato, ce né è proprio bisogno, non si può vedere la Lazio così. Si vince, credendoci perché siamo più forti. E la Lazio deve fare così per tutte le partite che restano Non sono stato male a Parma, ma ricordo quella città soprattutto perché è nata mia figlia Maria e per quel gol meraviglioso che ho fatto con la maglia biancoceleste. E poi perché sono un tifoso laziale».
Sulla “crisi” della Lazio
«Purtroppo ci sono stati tanti infortuni di gente importante, ma credo sia stata una questione di mentalità. E poi c’è quella partita di Istanbul che grida vendetta, se fossi stato in campo avrei fatto il pazzo. L’arbitro ci ha messo del suo e senza quegli orrori, la Lazio andava diritta in finale. Ne sono sicuro al cento per cento. Un peccato mortale, ma spero che Klose e compagni siano ancora arrabbiati per questo perché può essere lo stimolo giusto per un gran finale. Un po’ come accadde con noi quando uscimmo dalla Champions e rimontammo quei nove punti alla Juve e vincemmo lo scudetto
Sulla finale di Coppa Italia
«Madre de Dios, non so che darei per giocarla, forse tutti i trofei che ho vinto. Io vivevo per il derby. Questi giocatori non si rendono conto della fortuna che hanno, se poi vinci quella coppa contro la Roma, diventi immortale. Una partita che non rischia di condizionare, al contrario, fino a quel giorno scendi in campo in tutte le cinque partite che restano e ti esalti perché quella partita si avvicina sempre di più. Se qualcuno pensa di farsi male e perdere la partita, lasciasse perdere. Quella la giochi pure con una gamba sola. Io ci sarò, purtroppo in tribuna”.
Su Francesco Totti
«Lo invidio. Con lui tante battaglie. Due anni fa ci siamo incontrati negli States, ci siamo salutati e abbracciati con affetto. E’ un bravo ragazzo e, nonostante la rivalità, per lui ho tanto rispetto. Mi dispiace dirlo, ma la Roma ha fatto bene a non cederlo mai. La stessa storia che meritava di percorrere Nesta, l’unico grande errore di Cragnotti. Ne ho parlato con Sandro e, anche se ha vinto tanto nel Milan, è d’accordo»
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