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Amarezza post-derby. Non il solito Milinkovic (FOTO)

APPROFONDIMENTO MILINKOVIC-SAVIC – La Lazio esce sconfitta dal derby e, probabilmente, è giusto così. Mai davvero in partita per oltre…

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APPROFONDIMENTO MILINKOVIC-SAVIC – La Lazio esce sconfitta dal derby e, probabilmente, è giusto così. Mai davvero in partita per oltre 70 minuti, gli uomini di Inzaghi erano stati rimessi in carreggiata soltanto da un’ingenuità colossale di Manolas (tra l’altro sfuggita a Rocchi, fortunatamente non al VAR), ingannato da un tentativo di uscita, con ripensamento annesso, di un (nell’occasione) incerto Alisson. Non staremo a fare la caccia al colpevole: le partite si vincono e si perdono, specie i derby, e la Lazio vista fino ad oggi merita comunque solo un incessante scroscio di applausi.

COSA NON E’ ANDATO – Quel che è mancato in campo è stato l’apporto, solitamente associabile ad un plus, da parte dei suoi pilastri: Bastos, Leiva, Milinkovic, Luis Alberto, Immobile. Sono mancati in sostanza la diga, la luce, l’estro e la finalizzazione, tutto quel che serve per vincere partite del genere. In particolar modo, esce ridimensionato dal match Sergej Milinkovic-Savic, fresco di un tanto agognato esordio con la Nazionale serba, che deve averlo restituito ad Inzaghi privo delle solite energie, sia fisiche che mentali. Le qualità del ragazzo rimangono immutate, destinato a recitare un ruolo da protagonista nelle più prestigiose platee internazionali per almeno i prossimi dieci anni, ma il derby, volente o nolente, l’ha steccato, come confermano del resto alcuni numeri impietosi appresi dal sito ufficiale del ‘Corriere dello Sport’.

SOTTO TONO – Milinkovic, spesso e volentieri straripante nel gioco aereo, ha vinto soltanto il 37,5% dei duelli: basti pensare che la sua media in campionato è del 60,5%. Stesso discorso per quanto riguarda i contrasti vinti: solo il 50%, contro il 70,4% nelle sue 11 presenze stagionali in Serie A. Un altro dato statistico che evidenzia la giornata no vissuta dal centrocampista serbo riguarda i palloni distribuiti in mezzo al campo, uno dei piatti forti del suo repertorio. Milinkovic ha effettuato soltanto 30 passaggi in 90’ (contro una media di 55 a partita), sbagliandone ben 10, per una percentuale di successo del 66,7% (ben l’83,1% fin qui in campionato). 30 palloni giocati, oltretutto, malamente distribuiti: la metà in verticale e soltanto uno all’indietro, paralizzando di fatto la fluidità del gioco biancoceleste.

MAI NEL VIVO – A corredo di quanto detto, due heatmap (cioè mappe di calore, che indicano le porzioni di campo ricoperte dal calciatore nell’arco delle due differenti partite), una relativa a Roma-Lazio ed una alla trasferta di Bologna, in grado di evidenziare, più di qualunque parola, l’assenza di Milinkovic dal cuore della manovra biancoceleste.

Heatmap Bologna-Lazio 1-2

 

Heatmap Roma-Lazio 2-1

Giordano Grassi

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