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Antonio idolo Lazio. Ma dove è nato c’è chi non lo saluta
LA GAZZETTA DELLO SPORT (S. Cieri) – Accolto con freddezza e diffidenza, si è guadagnato l’appoggio e l’amore dei tifosi biancocelesti con grandi prove proprio nei derby…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – ANTONIO CANDREVA – ricorda ‘La Gazzetta dello Sport‘ – è diventato un eroe per i tifosi della LAZIO, dopo un accoglienza iniziale carica di scetticismo e di ostilità. Era il gennaio del 2012 quando passò dal Cesena alla Lazio. Il suo acquisto non suscitò particolari entusiasmi, ma a rendere problematico il suo inserimento fu soprattutto la sua fede romanista che lui ha sempre negato. Il cambiamento del rapporto con i tifosi CANDREVA l’ha costruito sudando sul campo. È stata un’ascesa continua che gli ha anche permesso di ritrovare un posto nella nazionale italiana. La svolta è avvenuta proprio nei derby: ne ha giocati quattro da quando è alla Lazio, vincendone tre e pareggiandone uno, e ha trovato una rete bellissima con una punizione calciata a 118 chilometri orari in quell’emozionante derby vinto in rimonta dalla LAZIO per 3-2. Ma ancora più importante è stato il suo apporto nell’ultimo derby giocato, la finale di Coppa Italia del 26 maggio, quando con un assist geniale ha permesso a LULIC di diventare l’uomo copertina del derby. Per PETKOVIC è fondamentale ed ecco perché gli ha risparmiato la sfida di giovedì contro il LEGIA. Intanto il suo essere diventato un idolo biancoceleste, ha portato con sé anche altre conseguenze: a Tor de’ Cenci, quartiere di fede giallorossa dove è nato e dove vivono i suoi genitori, c’è chi non lo saluta più.
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