Attacco, Immobile in ramadan. E il futuro della Lazio si tinge di Rossi…

Pubblicato il 24/12

LAZIONEWS.EU – Natale senza gol. Il titolo del ‘calcio-panettone’ di Immobile potrebbe essere questo, se non fosse che è già da ben due mesi che il bomber biancoceleste non segna. In casa della Sampdoria tre occasioni sfumate, una contro la Fiorentina, altre due a San Siro. Dopo le 9 reti di inizio campionato, la “diritta via” del gol sembra smarrita: eppure il napoletano cerca sempre gli spazi, conclude, si dà da fare. Ma i suoi prodigi  mancano tanto alla Lazio, e si sente forte l’assenza di una punta che possa rappresentare la valida alternativa al numero 17. Sia a breve che a lungo termine.

GENNAIO ALLE PORTE – Tutti in vacanza, tranne Tare. Il ds biancoceleste è al lavoro per risolvere il problema dei rinnovi, con Keita pronto a partire in direzione Senegal. Ieri è emerso il nome di Depay, esterno d’attacco classe 1994 del Manchester United: il calciatore ex Psv non ha trovato molto spazio con José Mourinho e vuole andar via.
Il sogno del presidente della Lazio è però Giovanni Simeone, ex River Plate, figlio del Cholo, e ora bomber del Genoa. Lotito farà un tentativo anche per Manolo Gabbiadini, in uscita dal Napoli. Sulla punta ci sono anche diverse squadre inglesi e tedesche ma De Laurentiis chiede almeno 20 milioni di euro.

E NEL FUTURO… – Inzaghi chiede uno sforzo alla società. Nel frattempo, rivolge lo  sguardo alla Primavera di Bonatti. Lì, c’è un bomber che non smette di segnare e sognare. Era nell’aria la possibile convocazione di Alessandro Rossi: per il viterbese, sarà  un Natale da ricordare. Contro la Fiorentina la chiamata che aspettava da sempre: “Ti aspettiamo a Formello stasera, domani vieni con noi in prima squadra”. Dopo aver vinto contro il Milan in trasferta, segnando la quinta doppietta stagionale, Alessandro ha coronato il sogno di ogni giovane calciatore. “Rossi sa che lo teniamo in considerazione. Se dovesse servire, non avrei problemi a chiamarlo”: 18 reti in 14 presenze tra Coppa Italia e campionato, anche l’anno scorso era in panchina nelle trasferte contro Juventus e Sampdoria, sempre grazie alla chiamata di Simoncino. Il classe ’97 è il futuro che incombe, Ciro il presente che arranca un po’: l’anno nuovo potrebbe essere decisivo su tutti i fronti per i due attaccanti capitolini. Quel che la Lazio deve augurarsi è che sia comunque un 2017 prolifico per entrambi i bomber d’Italia, quella di oggi e quella promessa.