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AURONZO 2015. Il pagellone della Lazio: Morrison il migliore, Gentiletti rimandato. Pioli e Klose, condottiero e consigliere

LAZIONEWS.EU – Questi i voti dei biancocelesti relativi alla prima parte del ritiro estivo…

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AURONZO 2015 – Dieci giorni di lavoro sotto le Tre Cime di Lavaredo più l’amichevole internazionale con l’Anderlecht. Questo il bilancio della prima parte del ritiro della Lazio, una preparazione mirata a raggiungere il top della forma per i primi di agosto quando la squadra sarà chiamata a fare subito sul serio: prima la Supercoppa contro la Juventus, poi il preliminare di ChampionsLazionews.eu ha stilato il “pagellone” su tutta la rosa biancoceleste, una prima e parziale valutazione dell’operato svolto dalla truppa di Pioli. Di seguito i voti:

Berisha 6 – C’è da lavorare. Il gigante di Pristina mostra ancora delle lacune facilmente colmabili con l’esperienza, che a lui però ancora manca. Grigioni lo striglia spesso, lui ci mette voglia e si dimostra concentrato durante gli allenamenti. Gioca centotrentacinque minuti in tre amichevoli ed incassa cinque gol, gli unici subiti dalla Lazio in questo ritiro.

Borrelli 6 – Si gode il primo assaggio di grande calcio mettendoci umiltà e voglia. Cresciuto con il mito di Peruzzi, ha rubato con gli occhi a Marchetti i trucchi del mestiere.

Guerrieri 6,5 – Il futuro guardiano della Lazio. Rispetto ad un anno fa ha compiuto enormi passi sia sotto il piano tecnico che quello fisico. Ha deliziato il pubblico con alcune parate spettacolari. Può soltanto migliorare.

Marchetti 7 – Giunto al quinto anno di Lazio, è ormai uno dei veterani della squadra. Mai come quest’anno ha preso le redini del reparto arretrato: alza la voce, parla con i compagni e impartisce ordini dimostrando polso ed un rinnovato spirito di leadership che lascia ben sperare.

Basta 6 – Arriva a ritiro inoltrato con gli altri nazionali e paga uno stato di forma ancora da raggiungere al 100%. Nonostante questo recupera palloni su palloni e riparte senza sosta. Solito instancabile lavoratore. Contro l’Anderlecht patisce i pochi allenamenti sulle gambe e soffre come non mai.

Braafheid 6 – Diligente. Questo l’aggettivo che descrive alla perfezione l’olandese. Quando c’è bisogno di un giocatore affidabile sulla corsia mancina, Pioli sa che può contare su di lui. Si vede fischiare un rigore alquanto generoso nell’ultimo test contro l’Anderlecht.

De Vrij ng – arriva da un infortunio che lo costringe a guardare i compagni da “separato in casa”. Dieci giorni al massimo e si rivedrà in campo col gruppo.

Gentiletti 5 – Parte con una marcia in meno rispetto agli altri. Lento nel coprire, in ritardo sugli interventi, si lascia spesso scavalcare dagli avversari soprattutto sui cross aerei (vedi secondo gol dell’Anderecht). Al momento non ricorda il miglior Gentiletti visto prima dell’infortunio.

Hoedt 6 – Parte con qualche timore di troppo, soprattutto negli interventi. Col passare dei giorni prende le misure e si dimostra più sicuro negli interventi inserendosi negli schemi di Pioli con maggior sicurezza.

Konko 6,5 – Voglioso e grintoso. Era da tempo che non si vedeva il francese così. Se il fisico lo sosterrà adeguatamente può di certo ritagliarsi il suo spazio.

Mauricio 6 – Nonostante la grossa mole, il brasiliano è tra i primi ad entrare in forma. Bravo negli anticipi, pericoloso in area di rigore avversaria con i suoi inserimenti aerei, crolla come tutti i suoi compagni a Bruxelles. Ma in una stagione dai molteplici impegni può senz’altro dire la sua.

Patric ng – Oggetto misterioso del ritiro biancoceleste. Tra i nuovi acquisto lo spagnolo è quello che i tifosi hanno potuto ammirare di meno: giusto uno squillo nella prima amichevole, poi solo lavoro differenziato per lui. Da rivedere.

Prce 6 – “Gioco ovunque mi dice Pioli”. Detto, fatto: difensore centrale sinistro, difensore centrale destro, mezzo sinistro in una linea a tre e per finire terzino sinistro. Questo e altro pur di mettersi in mostra. La volontà non gli manca di certo, forse necessita di un pizzico di esperienza in più. Ma il futuro può essere roseo.

Radu 6,5 – Fresco di rinnovo, si conferma leader sia in campo che fuori. Fa da “chioccia” ai nuovi arrivati ed anche durante gli allenamenti si ferma a parlare spesso coi giovani elargendo consigli preziosi. Conclude il ritiro con un lieve infortunio che gli fa saltare le ultime amichevoli.

Seck 6 – Propositivo nella prima amichevole, rimedia una brutta botta al ginocchio che lo costringe ai box per quasi tutto il ritiro. Le qualità fisiche ci sono, manca qualcosa sul profilo tattico ma il ragazzo si farà.

Candreva 6,5 – Anche lui raggiunge il resto della squadra a metà ritiro. Subito alle prese con uno stato influenzale, deve saltare anche le prime sedute con gli altri nazionali. Nonostante tutto, scende in campo ancora non al top della forma e come sempre dà il suo contributo o, almeno, ci prova.

Cataldi ng – Raggiunge per ultimo il ritiro, viene quasi subito bloccato da un’influenza, poi mister Pioli lo butta nella mischia nell’infausta amichevole contro l’Anderlecht risultando uno dei peggiori. Ma con due soli allenamenti nella gambe era difficile chiedergli qualcosa di più.

Crecco ng – Molti tifosi erano curiosi di vedere i suoi progressi, ma un infortunio muscolare lo ha costretto ad allenarsi per tutto il tempo del ritiro in maniera differenziata. Ora c’è il Pescara che lo aspetta, la promozione in prima squadra è soltanto rimandata.

Felipe Anderson 6,5 – Rispetto allo scorso ritiro sembra un altro giocatore: più sicuro di sé e più convinto dei propri mezzi. Il brasiliano deve solamente recuperare la giusta forma fisica e quello scatto bruciante che lo rendono un giocatore in grado di spaccare le partite e fare la differenza.

Lulic 6 – Viaggia con qualche giorno di ritardo e si vede: per riammirare il motorino di centrocampo che tutti conoscono ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma il bosniaco (grazie anche alla sua corporatura esile) sembra essere già un passo avanti rispetto agli altri nazionali.

Morrison 7 – Diventa in pochi giorni l’idolo indiscusso dei tifosi. Una vera furia in campo, si allena con i nuovi compagni e subito riesce a trovare con loro la giusta sintonia. Contro il Vicenza rimedia un brutto infortunio alla caviglia che lo costringe a tornare a Roma prima del tempo e ad interrompere la preparazione.

Murgia 6,5 – Tra i giovani presenti sotto le Tre Cime di Lavaredo è stato senza dubbi uno dei migliori. Pioli gli affida le chiavi del centrocampo e con Morrison compone un’interessante coppia di regia: i due, infatti, si scambiano spesso di posizione, con l’inglese che, ovviamente, gode di maggior libertà in fase offensiva. Il classe ’96, però, impressiona tutti per personalità e qualità. Ha delle lacune sul piano fisico, ma sono facilmente colmabili con tempo e lavoro. Nuovi “Cataldi” crescono…

Oikonomidis 6,5 – Reduce dalla prima convocazione con la nazionale maggiore dell’Australia, Chris si presenta ad Auronzo sulle ali dell’entusiasmo. Al secondo ritiro sotto gli ordini di Pioli, si sacrifica in una posizione non sua (mezzala) senza perdere in qualità. Una sua possibile conferma non è poi così impossibile.

Onazi 5,5 – Un passo indietro per il nigeriano che sbaglia troppo e pecca di mancanza precisione nell’impostazione del gioco, soprattutto contro il Vicenza. Si impegna negli allenamenti, ma dimostra meno qualità.

Parolo 6 – Per un giocatore dalla sue caratteristiche, che fa del dinamismo la sua arma principale, la scarsa forma fisica si nota ancora di più. Ha il merito di “alzare la voce” al termine della sconfitta col Vicenza, dimostrandosi uno dei leader di questo gruppo.

Zampa 6 – Torna ad Auronzo dopo due anni di “gavetta”, ma sa bene che il suo momento alla Lazio non è ancora scoccato. Anzi, è stato lui il primo a chiedere alla società una nuova esperienza in prestito per poter tornare un giorno ancora più forte. Nel frattempo si dimostra un professionista esemplare, eseguendo tutti gli ordini che mister Pioli gli impartisce e tappando i “buchi” nelle esercitazioni tattiche dove ha giostrato in ogni ogni ruolo, dal terzino all’esterno offensivo, senza mai battere ciglio.

Djordjevic 6 – Ancora troppo lento negli inserimenti in area, fa fatica a trovare spazi anche con squadre minori. Ancora lontano dalla forma fisica migliore, si riscatta parzialmente con la punizione messa a segno contro l’Anderlecht.

Keita 5,5 – I tifosi lo vorrebbero sempre in campo, ma rispetto a due anni fa lo spagnolo sembra in calo. Tanta grinta, tanta spinta sulla fascia, ma poca precisione. Ha vissuto sicuramente momenti migliori.

Klose 6,5 – Il ruolo che si ritaglia nel gruppo è quello di “anziano” consigliere. Dall’alto della sua saggezza, infatti, elargisce preziosi consigli a tutta la squadra, compresi i più esperti. Al termine della gara col Vicenza resta quasi dieci minuti a colloquio con Gentiletti e Lulic, discutendo con entrambi gli errori fatti durante l’amichevole. Oltre che in attacco, è un bene prezioso anche per il resto dei reparti.

Palombi 6 – La grinta non gli manca, ma la Serie A è tutto un altro mondo rispetto al campionato Primavera. Lui però si applica con dedizione, cercando di rubare con gli occhi i segreti del mestiere da un “mostro sacro” come Klose.

Perea 5,5 – Ancora non convince. Qualche buono spunto lo regala durante le prime amichevoli, ma nulla di più. Deve ancora crescere e molto.

Pioli 7 – Un vero condottiero, capace di alternare profonda serietà a momenti di gioco e ilarità. Continua a costruire la squadra, sia in campo che fuori dal campo, puntando tutto sulla tecnica, sulla tattica ma anche sul gruppo. I risultati arriveranno grazie a queste tre armi.

Anna Borace

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