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Auronzo, Grigioni: “Quest’anno sarà diverso. Strakosha deve crescere, ma…”

AURONZO LAZIO – Il preparatore dei portieri ha parlato anche di Guerrieri, Vargic e Adamonis…

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AURONZO LAZIO GRIGIONI – Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel al termine dell’allenamento pomeridiano, il preparatore dei portieri biancoceleste Adalberto Grigioni ha parlato della preparazione e dello stato di forma degli estremi difensori laziali. Queste le sue dichiarazioni:

AURONZO “Qui si lavora benissimo, la disponibilità degli addetti ai lavori e gli impianti ci mettono in condizione di svolgere il nostro lavoro. Sono arrivato a dieci anni di Lazio, questo traguardo mi gratifica molto e mi inorgoglisce. Vedo una squadra vogliosa, c’è un’unità d’intenti e di far bene: in ritiro c’è voglia di ripetersi. Nelle ultime stagioni, dopo un anno fatto bene, abbiamo sempre pagato. Ho l’impressione che questa volta, invece, si voglia fortemente ripetere ciò che si è fatto lo scorso anno”.

TEMPI “Allenarsi con qualche minuto d’anticipo rispetto al resto della squadra è una necessità che si regola in base alla disponibilità che mi viene concessa dall’allenatore. A volte lo faccio perché ho più tempo per svolgere nel miglior modo possibile il mio lavoro. Al di là del fatto che da Peruzzi è sempre un piacere ascoltare consigli, la società ha avallato la mia volontà di portare in questo ritiro Gianluca Zappalà, per lavorare con più intensità. Prima mi aiutavano gli stessi portieri, ora Gianluca mi dà una mano e mi concede l’opportunità di concentrarmi sul mio lavoro. Negli allenamenti i portieri necessitano di intensità per evitare la deconcentrazione”.

ALLENAMENTO“Dobbiamo esser bravi a capire le caratteristiche di ogni portiere valutando tanti aspetti, a seconda delle necessità. Peruzzi doveva fare un certo tipo di mantenimento, altri portieri che ho allenato invece erano in fase di costruzione. Muslera era giovane e veniva dall’estero, Marchetti era reduce da un anno di inattività. Subentrano, dunque, anche fattori tecnici; lavoriamo molto nello specifico e sulle cose di gioco. Pretendo che i miei portieri siano attenti e concentrati su tanti aspetti: loro più si mettono a disposizione, più si trovano meglio la domenica”.

CARATTERISTICHE – “In Italia il portiere deve parare ed essere sufficiente con i piedi. Deve avere fisico, personalità, l’atteggiamento giusto; solo infine, una tecnica appropriata. Non deve mancare l’atteggiamento propositivo e la serenità di gioco”

STRAKOSHA – “E’ stato una piacevole sorpresa della passata stagione, deve crescere in personalità, ma dà molta fiducia ai suoi compagni. Dal momento in cui è stato chiamato in causa, l’albanese non aveva nulla da perdere e si è fatto trovare pronto con spensieratezza; la squadra lo ha aiutato e lui è stato sempre sereno. Deve trovare il giusto equilibrio, ma ha grandi capacità di attenzione in allenamento”.

GUERRIERI“Ha pagato l’andamento del Trapani nel girone d’andata. C’è un aspetto del nostro lavoro che va sottolineato: qui i portieri svolgono determinati concetti di gioco, quando cambiano piazza le modalità d’allenamento cambiano. Una volta, ad esempio, mi chiamò l’Udinese per avere delucidazioni riguardo l’allenatore dei portieri della Spal che io conoscevo: ciò significa che c’è molta attenzione alla continuità, soprattutto per un portiere. Strakosha e Guerrieri hanno trovato difficoltà per questo motivo, rispettivamente, a Salerno ed a Trapani”.

VARGIC “La comunicazione è fondamentale. Vargic è un bravissimo ragazzo, ha preso una professoressa per imparare l’italiano. Ha grande voglia di apprendere, è stato il primo a chiedermi libri su portieri e su alcune tecniche. I risultati si vedono perché è cresciuto moltissimo. L’età a volte non conta, anche con Ballotta, a 40 anni, continuavamo a lavorare ed a sviluppare concetti di gioco. Per un portiere c’è sempre qualcosa in più da conoscere. All’estero hanno altri metodi, i portieri li correggono poco e quando quest’ultimi vengono qui si trovano in difficoltà. Ho lavorato con quattro giovani, Ivan lo è ancora. Vargic ha le stesse problematiche dei più inesperti, deve capire come gestire tanti momenti durante le partite. Siamo andati tutti verso le stesse direzioni. Ho dedicato alcuni momenti extra anche per perfezionarli”.

ADAMONIS“E’ cresciuto molto con la prima squadra grazie al lavoro specifico. Prima lavorava per mezz’ora, ad oggi è arrivato fino ad un’ora e mezzo. Ha grandi qualità ma deve essere sempre guidato dentro e fuori il campo. Deve ancora capire com’è un portiere professionista in Italia, sotto ogni aspetto”.

FAMIGLIA“Mia moglie e mia figlia mi sono venute a trovare, è stato un grande piacere. Sono stato veramente contento. Serena ha intenzione di organizzare un nuovo evento tra settembre ed ottobre. Replicheremo l’iniziativa dello scorso anno in favore della sua Associazione Anticipo ONLUS”.

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