CALCIOSCOMMESSE
CALCIOSCOMMESSE. Avv.to GRASSANI: “L’accusa ha solo indizi, nessuna prova”
Uno degli avvocati impegnati nel processo Calcioscommesse ha parlato della situazione e del possibile epilogo del processo…
PROCESSO CALCIOSCOMMESSE – Dopo una lunga due giorni di processo all’NH Hotel Vittorio Veneto a Roma, l’avvocato Grassani, difensore del Genoa e di Milanetto, è intervenuto ai microfoni di RadioSei per fare il punto della situazione: “In un un’ipotesi come quella contestata dall’accusa, cioè dell’alterazione di Lazio-Genoa – l’accusa è di illecito consumato e quindi l’alterazione della gara sarebbe stata raggiunta – se manca uno dei due compartecipi necessari è ovvio che anche le accuse contro Mauri perderebbero forza. È come un matrimonio, dove se c’è un tradimento, è necessario non solo che uno dei due tradisca ma anche una terza persona. È già difficile come ricostruzione logica prima ancora che probatoria, alterare una gara con solo due giocatori, uno da una parte e uno dall’altra, su un risultato così particolare come l’over, a maggior ragione diventa pressoché impossibile l’alterazione di una gara da parte di un solo giocatore e di una sola società”. Nella prima delle due giornate di processo, uno dei due difensori di Mauri aveva usato il termine “accanimento” per indicare l’attenzione particolare dedicata a Stefano Mauri dall’accusa. Grassani, invece, parla di accanimento in un altro senso: “Per quanto riguarda l’accusa e le modalità con cui è stata sostenuta da Palazzi, non ritengo sia stata violenta. L’accusa può aver formulato delle richiesta e le ha motivate.Sono state violente le modalità con cui all’origine quest’indagine è stata condotta dalla Procura di Cremona, con il blitz che portò all’arresto di Milanetto, in pieno centro a Torino, con due minorenni presenti in casa. Quelle sono modalità invasive, anche perché non c’era pericolo che Milanetto scappasse”. Sul possibile epilogo del processo: “Mai come in questo procedimento la Commissione Disciplinare ha percepito la contraddittorietà, i vuoti logici, le carenze dell’impianto accusatorio. Ogni deferimento fa storia a sé, mi rifiuto di credere che la Commissione Disciplinare possa essere omologata rispetto alle richieste della Procura Federale. La Commissione Disciplinare è composta da valenti giuristi. Ci sono solo indizi, non prove a favore dell’accusa, e ci sono riscontri, offerte probatorie e circostanze acclarate da parte delle difese. La pronuncia della prossima settimana da parte della Commissione Disciplinare potrebbe essere una pronuncia di grande civiltà giuridica e buon senso”
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