INTERVISTE
Baroni: “I calciatori vanno protetti e amati”
LAZIO BARONI ENTE MORALE – Nel corso di un recente intervento durante “Ente Morale” sui canali ufficiali del club, mister Marco Baroni ha rilasciato alcune dichiarazioni sul rapporto intrattenuto con i propri calciatori.
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Lazio, Baroni e il rapporto con i propri calciatori
“Bisogna distinguere il gruppo dalla squadra: il primo ha responsabilità individuali; il secondo ha una responsabilità collettiva in cui si è insieme nel bene e nel male. Ci sono sogni individuali ma è importante porsi degli obbiettivi collettivi per fare in modo che si raggiungano successi singoli e di squadra. In quanto allenatore non devo allontanare l’obbiettivo individuale da quello della squadra e devo cercare di far esaltare le qualità dei singoli affinché la squadra ne tragga un beneficio”.
Sull’istinto e sulla ragione
“Credo ci sia una differenza. Un calciatore può nutrire una maggiore predisposizione a comportarsi in un certo modo senza pensarci. Questo perché, magari, proviene da un calcio meno ragionato. Io devo cercare di portare questo calciatore in una dimensione dove pensa di più senza uccidere il suo istinto. Ai giocatori bisogna trasmettere piccole nozioni che già conoscono. Durante l’intervallo di una partita magari li faccio riposare un paio di minuti e poi faccio vedere loro un video per far capire loro qualcosa senza mai impiegare più di quattro minuti. Le parole devono essere spese ma non in maniera eccessiva”.
Sul linguaggio del corpo
“Dev’essere univoco parlato da me e dal mio staff. Contro il Porto ho usato molto le braccia per spingere i miei ragazzi a provarci. L’ho fatto usando il corpo e non la parola perché sarebbe stato difficile fare altrimenti. Bisogna studiare la propria postura e il proprio tono della voce ed essere coerenti con essi”.
Sull’ascolto
“Prima di tutto cerco di ascoltare il mio interlocutore e cercare di capire chi ho davanti. Questo è sicuramente un vantaggio. L’urlo? Significa che non hai nulla da spiegare. Se lo usi in situazioni specifiche può essere utile; se diventa ridondante, non ti ascolta più nessuno. Cerco di essere autorevole e non autoritario: credo molto in questo modo di pormi e lo porto avanti. I calciatori quando ti vedono cercano di capire se capisci di quello che stai trattando e se puoi farli rendere: se così non fosse, rischi di giocarti lo spogliatoio”.
Sul lato umano dei calciatori
“Li vediamo in un certo modo anche per via dei social, ma sono ragazzi che vanno protetti e che necessitano di affetto. Cerchiamo sempre di fare gruppo tra di noi nei momenti sia belli che brutti”.
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