Basta vs Edenilson, fiamme sulla fascia: all’Olimpico vince chi corre

Pubblicato il 10 settembre

IL FACCIA A FACCIA – C’è chi pensa che il calcio sia uno sport in cui più che i giocatori, a correre debba essere il pallone. Spiegatelo a Basta ed Edenilson, stakanovisti per natura, giocatori duttili e gran faticatori. La fascia destra come habitat naturale. L’impegno, il sacrificio e la determinazione come marchio di fabbrica: uno davanti all’altro, domenica all’Olimpico i due terzini di Lazio e Udinese si prepareranno per una personalissima sfida, un faccia a faccia tutto corsa e dinamismo.

LA CERTEZZA DEL SERBO – Dusan Basta nasce a Belgrado il 18 agosto 1984, una città in cui se ami il calcio, il tuo cuore ha già scelto tra Partizan e Stella Rossa. Il giovane biondo non ha dubbi: la maglia biancorossa della Stella Rossa se la cuce addosso fin dai 13 anni ed esordisce in prima squadra a 18, fino a diventarne nell’ultima stagione il vice-capitano. “Dovevamo fermarlo noi a fine allenamento mandandolo sotto la doccia, voleva sempre far di più, aveva questa grande voglia di arrivare il più in alto possibile” dicono di lui i tecnici che lo hanno allenato. Dopo 70 presenze in biancorosso, nel 2007-08 arriva l’Udinese, che dopo un anno di prestito al Lecce lo rende tra i migliori laterali destri del campionato. Bravo nella difesa a 4, superlativo nel 3-5-2 disegnato da Guidolin, Basta si esalta in fase di spinta, e in Friuli cresce ed esplode, cavalcando la fascia destra per ben 123 volte in 5 stagioni. Lo vogliono in tanti, ma la spunta la Lazio che gli regala le chiavi della corsia laterale e una stagione da protagonista in cui eccelle per costanza di rendimento e grandi prestazioni. Ad un passo dalla Champions, per lui come una maledizione: 6 volte fuori dal playoff, mai alla fase a gironi.

L’IMPREVEDIBILITA’ DEL BRASILIANO – Edenílson Andrade dos Santos è tra le sorprese più positive della nuova Udinese di Stefano Colantuono. In Friuli si è presentato così: “Sono un calciatore che lavora sempre per la squadra e lascia sempre tutto sul campo, duttile e sempre a disposizione dell’allenatore”. Nato a Porto Alegre il 18 dicembre 1989, esplode in Brasile come esterno di centrocampo, in grado di esaltarsi nel 4-4-2 o nel 4-3-3, prima di imparare anche il ruolo di terzino e di tornante nelle difese a 3. Dopo aver militato nei settori giovanili del Guarani-RS e del Caxias, esordisce tra i professionisti proprio con quest’ultima squadra nel 2009, poi per lui due grandi stagioni al Corinthians. 97 presenze e 3 gol in bianconero e le attenzioni del grande calcio, così nel 2014 arriva l’Udinese, che ripete una costante del proprio calciomercato: un anno in prestito (per lui c’è il Genoa), e il ritorno da protagonista. Lui ripaga tutti con il primo gol in Italia, trovato già all’esordio nel 3° turno di coppa Italia contro il Novara.

IL CONFRONTO – Due giocatori molto simili per caratteristiche tecniche e per atteggiamento in campo, ma a sorprendere i curiosi è la loro storia, che sembra percorrere strade affini. L’Udinese li scopre alla stessa età, 24 anni, e dopo un anno in prestito per fare esperienza dà loro fiducia e i gradi da titolari. Entrambi nascono come terzini di grande spinta, ma il calcio italiano li porta a riadattarsi imparando con intelligenza a difendere e ad arretrare il proprio raggio d’azione. Personalità e carisma, con alle spalle delle piazze caldissime (Belgrado e San Paolo). Basta ha sfondato ad Udine e si è già preso una grande, la Lazio, mentre Edenilson è solo all’inizio del percorso. Lazio-Udinese potrebbe essere questione di corsa e atletismo e loro sono già pronti per duello che infiammerà le corsie laterali del campo.

Giorgio Marota
TWITTER: @GiorgioMarota