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CONFERENZE STAMPA

Spalletti: “Rovella è stato perfetto, abbiamo centrocampo fortissimo”

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SPALLETTI CONFERENZA BELGIO ITALIA – Luciano Spalletti si gode il successo della sua Italia contro il Belgio ed elogia la prestazione di Nicolò Rovella in conferenza stampa. Ecco di seguito le parole del Ct dopo la vittoria contro i Diavoli Rossi di Nations League.

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Belgio – Italia: la conferenza post partita di Spalletti

Questo il pensiero espresso da Luciano Spalletti in conferenza stampa al termine del match contro il Belgio: “Ottenere il risultato attraverso il gioco è la nostra strada, fare in maniera diversa ci porta ad essere in difficoltà e l’abbiamo anche durante questa partita”.

Su Barella e Rovella

“Sono stati perfetti. Barella è maestro nell’andarsi a prendere questa posizione dove trova gli spazi, è uno che si sa abbassare e sa palleggiare da doppio mediano. Si sa buttare oltre la linea difensiva da seconda punta, ha il tiro da fuori: è uno che per quel ruolo lì è perfetto, è un po’ quello che avevo cercato prima con Pellegrini. Anche lui ha delle buone caratteristiche. Frattesi e Tonali mi sembrano due più da corsa, due cavalli più da prateria. Noi abbiamo un centrocampo fortissimo dal punto di vista della qualità e del saper fiutare dove c’è bisogno di mettersi. Nel calcio ormai si va a cercare questo uno contro uno e lo spazio devi saperlo intuire e vedere. Si sono viste soprattutto nel primo tempo giocate in velocità bellissime”.

Sull’esordio di Rovella

“Ha dei numeri da un punto di vista della corsa che sono una cosa importantissima, non ti lascia mai un centimetro. Ha questa tigna addosso, somiglia molto a Locatelli. E’ un mediano davanti alla difesa che non fa passare neanche uno spillo e poi da un punto di vista della qualità è pulito”.

Sulle fasi finali di Nations League

“Nel primo tempo abbiamo tenuto la palla in maniera più pulita, nella ripresa invece è diventata una partita ‘attacco io, attacchi te’ e poi lì tutto dipende dall’episodio, dallo sfruttare la situazione ma non gestisci più la gara. Il campo non ci ha aiutato, era difficilissimo”.

Sulla vittoria col Belgio

“Sono stati super bravi nel primo tempo a fare la partita, a tenere ben saldo il comando del gioco. Nel secondo tempo s’è vista un’altra Italia che anche quella è talentuosa perché il talento come si è detto in questi giorni non è soltanto il numero 10, è anche veder difendere Buongiorno su Lukaku in questa maniera e Di Lorenzo che non fa passare più niente da quella parte o Bastoni che difende e va a fare le sovrapposizioni. Per questo motivo gli vanno fatti i complimenti perché era una partita difficilissima su un campo difficilissimo vista la forza dell’avversario”.

Sul percorso della sua Italia

“Il percorso va avanti, i ragazzi hanno dato seguito a tutte le cose belle che avevamo visto nelle partite precedenti. Questa per la classifica che era, per il campo, per la forza dell’avversario, era una partita veramente difficile. L’abbiamo gestita come dovevamo gestirla nel primo tempo. Nella ripresa abbiamo dovuto difendere, ma allo stesso tempo ogni volta che l’abbiamo riconquistata siamo andati laggiù tentando di fare gol. Questa squadra ha dimostrato uno spirito eccezionale, nel primo tempo ha vinto la partita mentre nella ripresa s’è difesa con ordine e spirito. Anche questa seconda faccia diventa importante vederla così determinata e vogliosa di lottare su qualsiasi pallone”.

Sull’ambiente sereno che si è creato

“Sì, è vero. I primi però a renderlo così sono stati i miei dirigenti della Federazione, il presidente Gravina dopo esser usciti dall’Europeo ha parlato alla squadra e ha detto delle parole belle ai calciatori, ha detto che ci saremmo rivisti e che il lavoro sarebbe andato avanti. Mi è stato vicino, mi ha rasserenato senza farmi sentire la pressione di quel risultato addosso. Naturalmente abbiamo cambiato qualcosa, ho dovuto scegliere qualcosa di differente e probabilmente ho anche indovinato qualcosa dal punto di vista tattico e tecnico. Ma se si parla di ambiente, i primi a dare la svolta sono stati i dirigenti dopo quella brutta partita lì e poi, naturalmente, la serietà degli stessi ragazzi che tengono al loro futuro e alla loro carriera”.

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