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Bianchessi: “Sono soddisfatto dei miei giovani, cerchiamo di tutelarli”

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LAZIO BIANCHESSI INTERVISTA – Il settore giovanile è sempre più importante in una società calcistica. La Lazio, nonostante la retrocessione della sua Primavera lo scorso anno, cerca sempre di lavorare al massimo, cercando calciatori anche con un età molto bassa. Proprio per questo, il direttore Mauro Bianchessi ha parlato al canale tematico ufficiale dei biancocelesti del cammino delle varie squadre giovanili dei biancocelesti. Di seguito le sue parole.

Le parole di Bianchessi

“L’Under 17 ha ipotecato il secondo posto con due giornate d’anticipo. Bella vittoria a Napoli, che era un campo difficile e importante. Stanno crescendo anche a livello mentale. Molti ragazzi giocano già in Nazionale e sono in ottica Europeo, quindi bene. Hanno ottenuto l’obiettivo entrando nelle prime otto squadre più forti in Italia. Penso sia una grande soddisfazione per i ragazzi, per gli staff e per tutto l’ambiente della Lazio“.

Sull’Under 16

“Il derby è sempre il derby. Questa è una squadra importante, con giocatori e valori importanti. L’annata è stata ottima: una sola sconfitta ed entrambe le stracittadine sono state vinte. Colgo l’occasione per ringraziare i tifosi e la Curva Nord per il sostegno durante il derby dell’U17 di tre settimane fa. L’U16 ha vinto il campionato, storicamente erano tantissimi anni che non vincevamo un campionato nazionale. L’ultimo è quello degli Allievi Regionali con Simone Inzaghi. Questa è una grande soddisfazione. Ieri abbiamo fatto una riunione con gli staff dell’U15, U16 e U17 e gli ho detto che siamo solo a metà dell’opera. L’appetito vien mangiando: dobbiamo concentrarci per i mesi di maggio e giugno che saranno determinanti. Speriamo di arrivare fino in fondo”.

Sull’Under 15

“Anche qui abbiamo ottenuto i playoff. Siamo stati falcidiati dal Covid (su 24 giocatori, 18 hanno avuto il virus). A livello atletico ne abbiamo risentito, abbiamo degli alti e bassi. Abbiamo raggiunto un traguardo storico. Speriamo di recuperare più ragazzi possibili. In rosa ci sono 5/6 giocatori convocati in Nazionale”.

Riguardo l’Under 14

“Abbiamo vinto nel 2019 il titolo regionale, poi a causa del Covid il campionato è stato annullato. Qui facciamo due campionati: quello regionale e quello nazionale Pro. Siamo primi con entrambe le squadre. Non dico che puntiamo più su una o sull’altra, perché non sarebbe corretto. Su questa gruppo stiamo lavorando molto e verrà rinforzata il prossimo anno. La nostra strategia è quella di partire con ragazzi di 13/14 anni presi sul territorio laziale, con un progetto tecnico importante (mettiamo a disposizione dei ragazzi risorse professionali). Crediamo che lavorando in una certa maniera con ragazzi giovani avremo i risultati, ovvero portarli in Primavera o in prima squadra. Se i Pro dovessero vincere contro l’Ascoli arriverebbero primi a livello matematico. Nello scouting abbiamo lavorato molto su queste fasce d’età. Vogliamo creare squadre competitive con valori importanti. I risultati sono segnali che danno concretezza al nostro lavoro”. 

Sull’Under 13

“Ripeto, il nostro lavoro parte proprio dai 13/14 anni sul territorio laziale. E’ la nostra strategia, quella che attuo da ormai 31 anni. Ad oggi ho 62 giocatori che giocano tra Serie A e B, tutti sono arrivati dai 14 anni in giù. Abbiamo messo una struttura, l’ARP (Analisi Ricerca & Performance), con parecchi insegnanti e parecchie professionalità anche al di fuori del calcio a disposizione di questi ragazzi. Torno a dire, è una grande soddisfazione. Il merito è da dividere con tutti coloro che collaborano con noi: dagli impiegati in ufficio che lavorano 7 giorni su 7, agli staff, ai magazzinieri e tutti quanti. C’è grande entusiasmo nel settore giovanile della Lazio e questo mi fa enormemente piacere. Io faccio il pompiere, cerco di tenere i piedi per terra. Speriamo di festeggiare a fine giugno. A questo punto non eravamo mai arrivati e siamo contentissimi”. 

Le parole sull’Europeo Under 17

“Soddisfazione nel vedere i ragazzi all’Europeo U17? C’è. Abbiamo il portiere Magro, Troise, un 2005 già aggregato in Primavera, e l’esterno Alessandro Milani che andranno con l’Italia. Vi dovrei dire che ce ne sono già altri in lizza per una chiamata, ma non penso che prenderanno tutta la Lazio. Parteciperà al torneo l’italo-romeno Matteo Dutu che ha scelto la Romania, è cresciuto nel nostro vivaio ed è un profilo importante. Questo è un altro dato che ci dà forza nel continuare su questa strada intrapresa 4 anni e mezzo fa, non 20. Continuo a fare il pompiere: parliamone a giugno. Speriamo che gli Azzurri possano vincere. Dopo il Mondiale non conquistato dalla Nazionale maggiore ben vengano risultati con il settore giovanile. Il vivaio nazionale è la linfa vitale della squadra dei grandi. Io sono un po’ egoista e penso ai risultati delle nostre squadre. Dovremo fare una o due settimana di relax, poi rifare una preparazione particolare per arrivare a giugno e giocarci le nostre carte. Difficile vincere lo scudetto, lo dico avendone vinti 15 in 31 anni. Bisogna vedere come si arriva e purtroppo abbiamo la variabile del Covid, che vale per tutti. Ancora oggi, seppur in maniera più leggera, influisce sui ragazzi e sui nostri programmi. Aspettiamo la pagella di fine anno sperando di essere sempre sorridenti”. 

Il mondo dei giovani

“Il mondo è cambiato. Quindici anni fa c’erano le famiglie diverse, oggi fanno molta pressione e se il ragazzo non gioca è colpa dell’allenatore. Non c’è mai autocritica, molte risentono della crisi economica. Ci sono grandi aspettative sui ragazzi e quest’ultimi hanno molte pressioni. La realtà va accettata, anche se io fatico a digerirla. Un altro aspetto sono che non comprendo sono i procuratori che arrivano con i ragazzini di 14/16 anni. Questa figura, fino a quindici anni fa, non esisteva in queste fasce d’età. Alcuni fanno bene il loro lavoro e danno serenità, altri dovrebbero essere banditi. Rimane una realtà con cui dobbiamo convivere. Cerchiamo di tutelare i ragazzi, sperando che loro seguano le direttive della società e non quelle dei ‘venditori di fumo’”. 

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