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Bianco: “Sarri è un maestro. Mi aspetto una bella partita”

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LAZIO SASSUOLO BIANCO INTERVISTA – Finalmente torna la Serie A. Domani pomeriggio la Lazio torna a giocare in campionato contro il Sassuolo. A presentare la partita nel match program biancoceleste c’è stato Paolo Bianco, ex calciatore neroverde. Di seguito le sue parole.

Le parole di Bianco

“Si affrontano due squadre che giocano un calcio propositivo, grazie al lavoro di Sarri e Dionisi. Sono due allenatori che non speculano: il Napoli di Sarri è stata la squadra che ha giocato meglio in Italia. Maurizio è un maestro, ora sta cercando di riproporre quel tipo di calcio in biancoceleste ma ha bisogno di tempo. La carriera di Dionisi è andata in crescendo ed in questa stagione ha ereditato una squadra che giocava a memoria, aggiungendo Frattesi e Scamacca rispetto al nostro periodo con De Zerbi. Mi aspetto una bella partita, come è sempre stato tra Lazio e Sassuolo“. 

Sulla difesa

“Su Acerbi non ho mai avuto dubbi: quando Di Francesco passò ad allenare la Roma, nel 2017, gli dissi subito di acquistarlo. Ace fa bene da anni, è un leader. Ferrari invece prima non lo conoscevo, allenandolo ho scoperto un calciatore con una leadership importante. Hanno entrambi una grande personalità, giocano a uomo a metà capo e non hanno mai paura di giocare la palla con i piedi. Eliminazione Italia? Non so se influenzerà, Immobile e Berardi erano in campo. Gli Azzurri hanno fatto la partita contro la Macedonia, purtroppo è mancato il gol. Il Sassuolo comunque ha tre attaccanti in Nazionale, tutti molto forti. Il top player però per me rimane sempre Domenico“. 

Qualche aneddoto e il futuro

“La più bella in assoluto rimarrà l’1-4 con il Cagliari all’Olimpico, era il gennaio del 2009. Le partite contro la Lazio sono sempre state divertenti, anche per merito di allenatori, come Pioli, che pensavano a proporre calcio. Futuro? Ho da poco chiuso il mio rapporto professionale con De Zerbi, l’ho seguito a Sassuolo e Shaktar Donetsk. Già prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, gli avevo comunicato la mia intenzione di allenare da solo per raggiungere i miei obiettivi: sono stati due anni bellissimi con lui, dove ho avuto modo di imparare molto”. 

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