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LAZIO PRIMAVERA

Bollini: «Ai miei ragazzi dico: siete appena partiti»

IL CORRIERE DELLO SPORT (D. Rindone) – Il tecnico della Primavera parla dei suoi ragazzi arrivati in prima squadra e del suo futuro alla LAZIO…

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TROFEO BEPPE VIOLA BOLLINI 03

 

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Lunga intervista al tecnico della Primavera BOLLINI dalle colonne de ‘Il Corriere dello Sport’ che ha parlato del mondo LAZIO a 360 gradi. Ecco uno stralcio delle sue parole.

Sui suoi ragazzi che s’allenano insieme ai grandi
«Penso che la Lazio in questo momento sia la squadra di prima fascia che abbia più giovani inseriti in rosa, è un motivo di grandissima soddisfazione. Vederli in campo con la prima squadra è il frutto di una mentalità che sta progredendo da parte della società con le idee del direttore sportivo, ciò rende orgogliosi me e il mio staff. Nella Lazio c’è un allenatore che non solo vede i giovani, ma li integra gradualmente coinvolgendoli. E’ un aspetto bellissimo, in Italia l’inserimento di un ragazzo avviene con difficoltà».

Su Eriksson, Mancini, Zoff, Zaccheroni, Reja e Petkovic
«Con Eriksson c’erano grandissimo stile e un confronto piuttosto formale, aveva una squadra fortissima. Ho avuto modo di parlare con Zoff, un personaggio con un carisma incredibile. Sul campo nacque un rapporto molto stretto con Zaccheroni, ma era un periodo difficile. Con Mancini ci confrontavamo spesso, è stato sempre cordiale. E poi veniamo ai giorni nostri, si è creato un rapporto familiare, ottimo, con Reja, lo è anche con Petkovic. Lui sta attuando un’opera di valorizzazione ed inserimento».

Su Milos Antic.
«Faccio una premessa per tutti: non è un punto di arrivo, ma dev’essere un motivo di orgoglio potersi allenare con grandi campioni e uno staff di Serie A. Ciò non deve creare illusione, tantomeno ai ragazzi. Mi chiedete di Antic? Ha potenza fisica e buona tecnica, è intelligente, ha valori positivi. Ha bisogno di giocare il più possibile per trovare una collocazione tattica delineata. A centrocampo può occupare più ruoli, è universale, forse è più un intermedio da inserimento».

Su Luca Crecco.
«E’ un ragazzo molto semplice, intelligente, tiene ai valori della famiglia e della scuola. Ha potenzialità fisiche nettamente superiori alla media della categoria, ha un gioco aereo importantissimo. Lo abbiamo sempre impostato da centrocampista, ma il calcio di oggi ti porta a conoscere più cose. In futuro potrà dare tanto sulla corsia esterna così come fa in Nazionale o magari nella difesa a tre come laterale di sinistra».

Su Keita Balde Diao.
«E’ stato bravissimo, ha avuto pazienza, nel primo anno ha rischiato di non giocare e l’allenamento può spegnerti moralmente. Ricordo un episodio: in un torneo di Viareggio venne con la squadra pur non potendo scendere in campo, fu il nostro primo tifoso. Ha qualità tecniche incredibili, ha grandi abilità nell’uno contro uno, dipenderà da lui sviluppare il resto del bagaglio che va dall’atteggiamento alla voglia di migliorare non solo quando si attacca».

Su Mamadou Tounkara.
«E’ uno positivo, allegro e questo non guasta mai. Deve lavorare sulla tecnica, sui movimenti offensivi, è normale a questa età. E’ più prima punta, ma è adattabile in più ruoli e nel calcio di oggi un attaccante deve saper occupare più posizioni».

Su Danilo Cataldi.
«Ha la lazialità impressa sul corpo. Alcuni comportamenti tenuti in certe partite l’hanno portato a capire che sbagliando si impara, ma non solo così ovviamente. Ha qualità tecniche importanti e visione di gioco, nelle fasi finali è stato determinante. E non dimentico certo la grandissima crescita di Strakosha e il nuovo inserimento di Guerrieri».

Sul  futuro e su l’Academy biancoceleste
«Ringrazio Lotito e Tare, in più di una circostanza mi hanno manifestato fiducia. Ho sentito parole importanti relative ai valori e all’educazione, alla capacità gestionale. Non c’è solo lo scudetto, c’è anche il Lazio Summer Camp, ci sono i segnali educativi, da settore giovanile, che diamo costantemente attraverso i nostri canali tematici. Il presidente vuole costruire il settore giovanile attraverso strutture che permetteranno di avvicinare i giovani alla prima squadra, saranno i dirigenti ad approfondire il progetto».

Sulla nuova Primavera
«In Primavera  ogni anno è una nuova avventura. Cercheremo innanzitutto le nostre vittorie più importanti: l’educazione, il gioco, la crescita dei singoli e in automatico anche il risultato, ci teniamo. In prima squadra ci sono tanti giovani che in Primavera possono essere dei valori aggiunti, dei tasselli fondamentali, deciderà Petkovic se e quando potranno venire con noi. L’importante è che i ragazzi facciano l’esperienza della partita, è fondamentale. Abbiamo una base di partenza, ragazzi come Filippini e Pollace, terremo qualche fuori quota come Serpieri e Lombardi, devono darci spessore. Il fronte offensivo sarà molto giovane, ma ha buone e spiccate doti tecniche».

Sulla Supercoppa Italiana Primavera.
«Sì, ci sarà anche per noi una finale con la Juve. Cercheremo di preparare al meglio questa sfida importantissima».

 

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