LAZIO PRIMAVERA
BOLLINI: “Il caso Marin? Alla fine ha vinto il dio denaro”
Oggi la sua PRIMAVERA scenderà in campo con il LANCIANO. Alberto BOLLINI, allenatore della LAZIO Primavera, intervistato da Dribbling su Rai Due, ha parlato a trecentosessanta gradi dei suoi ragazzi e soprattutto del caso Vlad MARIN…
INTERVISTA BOLLINI PRIMAVERA – Oggi la sua PRIMAVERA scenderà in campo con il LANCIANO. Alberto BOLLINI, allenatore della LAZIO Primavera, intervistato da Dribbling su Rai Due, ha parlato a trecentosessanta gradi dei suoi ragazzi e soprattutto del caso Vlad MARIN.
REQUISITI DI UN ALLENATORE DELLA PRIMAVERA – “Nel settore giovanile deve avere un bagaglio completo al massimo: mi riferisco al metodo, sia per fascia d’età sia per caratteristiche dei giocatori, mi riferisco all’aspetto tecnico, per cui un allenatore deve avere la bravura e la pazienza di trasmettere i modi per saper migliorare questo aspetto. Infine, mi riferisco in particolar modo all’aspetto psicologico: bisogna avere la schiettezza di parlare con molta sincerità, anche se a volte per un ragazzo la sincerità può fa male, ma il giorno dopo può essere un motivo di crescita“.
QUIZ DI AUTOVALUTAZIONE PER I RAGAZZI – “Trovo molta schiettezza nei loro giudizi, anzi a volte sono molto autocritici con se stessi, sia nel darsi un giudizio tecnico, sia per quanto riguarda il giudizio caratteriale. La fotografia di solito è sempre piuttosto esatta“.
POCHI RAGAZZI RAGGIUNGONO LA SERIE A – ” A volte li facciamo calciatori troppo presto, a volte non diamo il reale passaggio tra le loro capacità e quella che sarà la loro categoria dove andranno a giocare. Il rischio è grande, cioè l’illusione. I genitori dovrebbero evitare giudizi sull’attività sportiva del ragazzo, dovrebbero evitare certi rimproveri, dovrebbero cercare di stargli vicino nei momenti di difficoltà e saper sdrammatizzare molto“.
IL CASO MARIN – “Ho provato molta amarezza, prima sotto l’aspetto umano, poi anche quello professionale. Eravamo nel pre-ritiro qui a Formello, avevamo già fatto quattro giorni di allenamento e il ragazzo una mattina non si è presentato, senza dire niente a nessuno, neanche ai compagni. L’indomani sarebbe partito per l’Inghilterra. Ho avuto la possibilità di fare un colloquio approfondito con lui: dopo circa due ore mi sono ritrovato davanti il ragazzo che conoscevo. Nelle prime due ore, invece, mi sembrava che non fossero tutta farina del suo sacco le sue espressioni. Credo che il dio denaro l’abbia fatta da padrone. Mascherare una verità, di fronte a determinate scuse, credo sia frutto di alcuni adulti. Certi mercanti non fanno sicuramente bene al calcio“.
I METODI DI ALLENAMENTO – “Prima con gli esercizi si allenava l’interno piede, il collo piede, il colpo di testa. Ora si richiede questo a velocità molto più elevato e soprattutto in contesto di gioco. Ecco allora perché la tecnica viene sviluppata in situazioni di gioco, rispetto a determinati parametri di monotonia. Alcuni attrezzi (il muro, la foca) servono ancora, ma in percentuale minore, perché limitano gli stimoli”.
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