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BOLLINI: “La LAZIO Primavera è diventata un timbro importante dei settori giovanili. Futuro? Sto bene qui”

L’attuale tecnico della Primavera biancoceleste ha però aggiunto: “Se in futuro ci sarà la possibilità di approdare in una grande non lo precludo di certo”…

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TROFEO BEPPE VIOLA BOLLINI 01

NOTIZIE SS LAZIO – Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, il tecnico della Primavera Alberto BOLLINI commenta il Premio ‘La Giovane Italia’ che ha ricevuto ieri durante la consegna degli Oscar per i ragazzi più interessanti del panorama nazionale. Ecco le sue parole:

Sul riconoscimento di ieri (Premio La Giovane Italia, ndr)
“Un riconoscimento personale ma fino ad un certo punto: quando si vince uno scudetto si vince tutti. Non solo i calciatori ma anche lo staff. Ieri a negli studi di Sky c’era la ‘crema’ del settore giovanile che ha ormai un seguito importante. Questo riconoscimento la Lazio lo ha meritato appieno, perchè dopo una finale Scudetto ed un titolo sono il frutto del lavoro compiuto negli ultimi 24 mesi. Ieri ho avuto modo di parlare con Bergomi, che oltre ad essere un ottimo opionista è anche un grande esperto di calcio giovanile, mi ha fatto i complimenti sull’atteggiamento dei ragazzi tenuto nella finale di Supercoppa. Anche Filippo Galli e tante altre persone col quale mi sono confrontato stanno riconoscendo il nostro lavoro. Erano 12 anni che non si arrivava alla finale Scudetto e la Lazio sta diventando un timbro importante dei settori giovanili”.

Sugli allenatori dei settori giovanili
“Ogni allenatori hanno il proprio percorso e la propria vocazione. Io non sono della categoria degli allenatori che sfruttano il settore giovanile per arrivismo, poi se un allenatore capisce nel tempo di poter allenare anche i grandi ben venga”.

Sul modo di concepire l’allenamento
“Credo che un ex calciatore abbia un’esperienza consalidata verso se stesso, però bisogna fare attenzione a non dare per scontato un’abilità tecnica che loro sapevano fare. Qui subentra l’arte dell’insegnamento che è un’attitudine naturale che uno ha. Penso che il top sia il giusto mix tra chi è stato calciatore e chi arriva da altri percorsi come me. Ultimamente si vedono tanti allenatori fare poca gavetta e arrivare in poco tempo in posizioni di prestigio, ma credo che la gavetta sia importante così come lo studio e i rapporti interpersonali”.

Sui progetti futuri
“Cosa voglio fare da grande? Io sono già grande (ride, ndr). Negli ultimi anni abbiamo centrato tanti traguardi importanti e abbiamo avuto 4 esordi in Serie A. La Lazio mi ha offerto un progretto importante che io ho accettato e se in futuro ci sarà la possibilità di approdare in una grande non lo precludo di certo. Ma non voglio utilizzare di certo il settore giovanile per arrivare altrove: mi trovo benissimo qui”.

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