MOVIOLA
BOLOGNA-LAZIO. LA MOVIOLA. Nella partita della noia, CELI si limita ad estrarre qualche cartellino
In uno dei match più brutti del campionato, la sestina arbitrale non è chiamata ad alcun intervento di rilievo. Manca qualche ammonizione…
La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu- La Lazio per dare seguito a un nuovo corso iniziato bene, il Bologna per cominciarlo, con un ex biancoceleste: Davide Ballardini, sostituito quattro anni fa alla Lazio proprio da Reja. Intrecci e combinazioni che caratterizzano l’anticipo del sabato sera che va in scena al ‘Dall’Ara’ nella 19a giornata di campionato. Gli uomini di Reja arrivano dalla vittoria sofferta contro l’Inter del 6 gennaio grazie al gol di ‘Mito’ Klose; emiliani reduci dalla sconfitta a Catania per 2-0, risultato che ha portato all’esonero di Pioli, con i rossoblu a un punto dalla serie B. Fischietto del match affidato a Celi di Bari; gli assistenti di linea sono Longo e Manganelli; il IV Uomo è Di Liberatore, mentre gli assistenti addizionali Damato e Di Bello. Sembra partire abbastanza bene la Lazio, soprattutto sulla catena di destra, ma è il Bologna a trovare due volte la via del tiro, entrambe con Diamanti, su sponda di Bianchi: tiri centrali bloccati da Berisha. Dopo un buon inizio la partita si attesta su un andamento tranquillo, con la Lazio che fa possesso palla in attesa di trovare lo spiraglio giusto. Partita bloccata, ma la chance più ghiotta capita al 28‘ sul tacco di Rolando Bianchi, servito da Diamanti; Berisha dice di no. La gara però non decolla e di occasioni vere e proprio non se ne vedono e Candreva deve provarci da fuori, ma il suo tiro è senza pretese. La prima frazione di gara si chiude a reti bianche e senza recupero. Si rientra dagli spogliatoi con un cambio nei 22 di base: Keita prende il posto di uno spento Felipe Anderson. Nei secondi 45 minuti il match è, se possibile, ancora più noioso, con le squadre che chiudono tutti gli spazi del campo e il giro palla è molto lento, i passaggi sono imprecisi e imprevedibili. Dopo un’ora di totale inesistenza di gioco, prova a venire fuori la Lazio con Klose e Candreva, ma manca la lucidità. Al 25′ occasione clamorosa per gli ospiti con Klose che spara alto davanti alla porta su assist di Candreva. Il centrocampista della nazionale lascia poi il posto a Ederson. Al 38′ Kone va vicinissimo al vantaggio con un sinistro incrociato su assist di Diamanti: tiro che fa la barba al palo, ma il Bologna ci prova di più. La partita si spegne qui e si trascina stanca fino al 47′: è 0-0 dopo il triplice fischio di Celi.
IL MATCH- Gara che inizia subito su buoni ritmi, e al 3‘ Cavanda interviene in maniera scomposta su Morleo con un pestone, anche se il fallo è nettamente involontario. Giallo che a rigor di regolamento poteva anche starci. Buona chiamata al 12′ del giudice di linea su Klose, colto in offside sul passaggio di Candreva. Al 13‘ Garics rischia il giallo per una trattenuta netta ai danni di Lulic. Il cartellino probabilmente sarebbe stato giusto, ma Celi decide di lasciar correre. Al 26‘ arriva il primo cartellino giallo, ed è ai danni di un giocatore bolognese: Kone entra in gamba molto tesa su Ledesma, ammonizione sacrosanta. Dopo un paio di buone occasioni per i padroni di casa il match subisce uno stop, provocato da alcuni interventi abbastanza duri che avrebbero potuto meritare una sanzione, come quello di Lulic su Kone e di Bianchi su Biava, la linea seguita da Celi è chiara: interrompere il gioco meno possibile. Finisce 0-0 un brutto primo tempo. Nella ripresa Lazio con un Keita in più (fuori Anderson); al 46‘ fallo di Natali su Klose che lo aveva anticipato, trattenuta che poteva tranquillamente meritare il giallo. Al 16‘ arriva anche il secondo cartellino giallo del match, ancora per un rossoblu, ovvero Pazienza, reo di un fallo con il piede altissimo sulla testa di Ledesma. Ammonizione ineccepibile. Il cartellino arriva anche per l’italoargentino della Lazio per un fallo netto su Diamanti: salterà la prossima sfida ad Udine per squalifica. Siamo al 23‘. Alla mezz’ora rischia il giallo anche Cavanda, che interrompe volontariamente un’azione di Diamanti, dopo aver ciccato l’intervento. Al 43′ anche Biava finisce a ragione sul taccuino dei cattivi di Celi per una trattenuta su Diamanti, che aveva evitato il difensore biancoceleste. Dopo 120 secondi di recupero Celi fischia la fine di una delle partite più brutte di questo campionato.
IL VOTO- La partita è stata sicuramente noiosa anche per l’arbitro e il resto della sestina, che comunque non sbaglia le poche decisione a cui è chiamata. Giuste tutte le ammonizioni, anche se manca qualche cartellino. In ogni caso il fischietto pugliese ha adottato una direzione di gara ben precisa, cercando di non spezzettare il gioco e lasciando correre il più possibile. Il voto finale non può andare oltre un’ordinaria sufficienza.
Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca
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