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BRASILE 2014. GIRONE A. Samba verdeoro, ma la Croazia può sorprendere. Messico e Camerun le outsider

LAZIONEWS.EU – I padroni di casa possono soffrire la pressione. Croati di qualità, ma serve equilibrio. Africani ‘spaccati’, messicani in affanno…

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LAZIONEWS.EU – È il momento della kemesse brasiliana, è il momento del Mondiale di calcio. Da oggi in poi non si può parlare d’altro. Trentadue squadre lotteranno nel caldo brasiliano per provare a raggiungere quella Coppa da sogno vinta quattro volte dall’Italia, l’ultima in quel 2006 indimenticabile, meglio hanno fatto solo i padroni di casa. Per l’occasione Lazionews.eu vi porta a scoprire i gruppi in cui è divisa la manifestazione, raccontando le rose delle squadre e le qualità di ogni Nazionale. Oggi è il momento del Gruppo A, quello nel quale sono inseriti i padroni di casa, un girone in cui tutte le altre tre squadre, escludiamo il Brasile, possono lottare per il secondo posto Brasile, Croazia, Camerun e Messico.

BRASILE
Non ci sarà ‘saudade’ per la Nazionale brasiliana: si gioca in casa loro e non ci sono scuse, l’obiettivo è vincere per la sesta volta il titolo iridato. In realtà proprio la pressione esterna, del pubblico e mediatica, potrò avere un peso forte nelle teste dei giocatori. Il Brasile, senza giri di parole, è la squadra più forte di questa kemesse. La domanda è: basterà avere gli undici, forse anche i ventitré, calciatori migliori per vincere la competizione? La risposta è no, è stato dimostrato negli anni. Il ‘problema’ di questo Brasile è l’immensa qualità della rosa, ma il ct Scolari è molto concreto, non vuole vedere solo samba in campo, pretende concretezza. Nel 4-2-3-1 in cui è disegnata tatticamente la rosa non devono mancare corridori e gente che offra tanta quantità. Ovviamente il concetto di partenza rimane sempre quello: realizzare un gol in più dell’avversario, non subirne uno in meno. Rimane sempre il Brasile.

La stella
La rosa è piena zeppa di talenti, ma la luce più forte proviene da Neymar. Il trequartista al Barcellona non è riuscito ancora a fare la differenza e a rendere al meglio nel club spagnolo, ma in Nazionale ha uno score eccezionale: 30 reti in 47 gare. Con la maglia verdeoro pare sia più rilassato e sicuro di sé. Ma c’è un’altra stella che potrebbe essere più importante di Neymar: si tratta di Thiago Silva, il difensore più forte al mondo.

Rosa e probabile formazione
Brasile (4-2-3-1):
12 Julio Cesar; 2 Dani Alves, 4 David Luiz, 3 Thiago Silva, 6 Marcelo; 8 Paulinho, 17 Luis Gustavo; 7 Hulk, 11 Oscar, 10 Neymar; 9 Fred
A disp
: 1 Jefferson, 5 Fernandinho,13 Dante, 14 Maxwell, 15 Henrique, 16 Ramires, 18 Hernanes, 19 Willian, 20 Bernard, 21 Jô, 22 Victor, 23 Maicon
All. Felipe Scolari

CAMERUN
Il Camerun arriva al Mondiale con un record importante: è la squadra africana ad avere disputato più volte la kermesse continentale. L’orgoglio dei ‘Leoni’ è forte, ma sono forti anche i contrasti all’interno della squadra divisa in due fazioni: una capeggiata da Eto’o e l’altra da Song. Rottura secca, decisa nata negli ultimi anni e sempre più difficile da recuperare. Basterà l’obiettivo comune di fare bene e lottare per la qualificazione per unire il gruppo? Il tecnico Finke si affiderà comunque ai due talenti ex Barcellona, proprio Eto’o e Song, per provare a raggiungere questo traguardo e lo farà mettendo in campo i suoi con il 4-3-1-2: sarà proprio l’attaccante ex Inter a dover trascinare i suoi insieme all’appoggio in attacco di Webo. Non manca l’esperienza in rosa: praticamente tutti giocano in Europa

La stella
Samuel Eto’o ha molte primavere sulle sue spalle (sono 33) ma la qualità che offre in campo rimane sempre alta. I suoi movimenti ad allargarsi sull’esterno e a venire incontro alla palla saranno decisivi per gli inserimenti di Makoun, il trequartista alle sue spalle pronto a inserirsi e a trovare la via del gol.

Rosa e probabile formazione
Camerun (4-3-1-2): 16 Itandje; 5 Nounkeu, 14 Chedjou, 3 Nkoulou, 2 Assou-Ekotto; 18 Enoh, 17 Mbia, 6 Song; 11 Makoun; 9 Eto’o, 15 Webo
A disp: 1 Feudjou, 23 Ndjock, 12 Bedimo, 4 Djeugoue, 22 Nyom, 21 Matip, 7 Nguemo, 20 Salli, 10 Aboubakar, 13 Choupo Moting, 8 Moukandjo, 19 Olinga
All. Volker Finke

CROAZIA
Se si volesse fare il nome di una potenziale sorpresa di questo Mondiale, il primo sarebbe la Croazia. I biancorossi sono una corazzata che ha inserito in una impalcatura di gioco ricca di corsa, quantità, grinta e fierezza di vestire la maglia croata, una qualità dei singoli di altissimo livello. Infatti, dal piede educato di Rakitic e dalla creatività di Modric si dipanano le trame del 4-2-3-1 croato. Squadra di ottimo livello, con un centrocampo di classe che fa perno anche sui tre trequartisti Perisic, Olic e Kovacic. Il rischio è proprio la presenza di troppa qualità rispetto alla quantità che potrebbe rendere la squadra poco equilibrata. Ma la corsa e i gol di Mandzukic sommati a una difesa ostica con poca propensione offensiva, potrebbero sopperire a questo rischio. Unico problema: il centravanti del Bayern sarà squalificato nella prima partita. Assenza che peserà.

La stella
Modric non è solo la stella della squadra, è il faro del gioco, un centrocampista universale che grazie al suo tecnico Ancelotti ha subito la stessa trasformazione di Pirlo: da treqartista a regista basso. Accanto a lui l’altre perla croata Rakitic. Tanta qualità. Forse addirittura troppa lì in mezzo.

Rosa e probabile formazione
Croazia (4-2-3-1): 1 Pletikosa; 11 Srna, 5 Corluka, 6 Lovren, 3 Pranjic; 10 Modric, 7 Rakitic; 4 Perisic, 20 Kovacic, 18 Olic; 17 Mandzukic
A disp. 23 Subasic, 12 Zelenika, 13 Schildenfeld, 21 Vida, 2 Vrsaljko, 14 Brozovic, 15 Mocinic, 19 Sammir, 8 Vukojevic, 22 da Silva, 9 Jelavic, 16 Rebic
All. Niko Kovac

MESSICO
Il Messico ha fatto molta fatica a trovare un posto nelle trentadue squadre del Mondiale, infatti ha cambiato ben quattro allenatori nella fase di qualificazione. Ora sulla panchina dei verdi siede Miguel Herrera che spera di aver trovato nel 5-3-2 l’assetto tattico ideale. Ma forse la svolta è avvenuta anche grazie all’inserimento in rosa della giovane promessa Pulido che ha firmato con una tripletta il suo debutto in Nazionale. È un Messico che fa meno paura delle passate edizioni: la difesa, ora a cinque, mostra ancora crepe preoccupanti ma dal centrocampo a salire c’è ottima qualità.

La stella
‘Chicarito’ Hernandez non ha bisogno di presentazioni: è lui l’uomo più pericoloso del Messico. L’attaccante del Manchester United non viene da una stagione eccezionale (un totale di nove gol in trentacinque presenze), ma se è conteso dalle Big di Italia e di Europa ci sarà un perché. Da tenere sotto controllo anche il compagno di reparto Peralta e il nuovo che avanza: Pulido. L’uomo immagine rimane il capitano Rafael Marquez, ex stella del Barcellona, tornato in patria per chiudere la carriera

Rosa e probabile formazione
Messico (5-3-2):
1 Corona; 22 Aguilar, 5 Reyes, 4 Marquez, 15 Moreno, 7 Layun; 23 Vazquez, 6 Herrera, 21 Pena; 9 Peralta, 14 Hernandez
A disp.
13 Ochoa, 12 Talavera, 18 Guardado, 2 Rodriguez, 3 Salcido, 17 Brizuela, 8 Fabian, 20 Aquino, 16 Ponce, 10 Dos Santos, 9 Jimenez, 11 Pulido
All. Miguel Herrera

Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico

 

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