BRENO, processo al via. Decisivo per l’arrivo a Roma

BRENO, processo al via. Decisivo per l’arrivo a Roma

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Che la Lazio abbia individuato in Breno il prossimo rinforzo per il reparto difensivo non è certo una novità. Il centrale brasiliano, in scadenza di contratto con il Bayern Monaco, ha da tempo trovato l’accordo con i biancocelesti, ma fino a questo momento non è stato possibile formalizzare il tutto per via del processo penale a suo carico, nel quale è finito a causa della nota vicenda dell’incendio dell’abitazione. Si partirà domani con la prima di una serie di dieci udienze del processo di primo grado che vedranno la loro conclusione il 10 luglio e si dovrà quindi attendere almeno fino a quel momento per conoscere il suo futuro, come riporta Marco Ercole su Repubblica.

Era il 20 settembre 2011 quando la sua villa in affitto a Gruenwald, nella quale viveva insieme alla moglie e ai suoi tre figli, prese fuoco causando danni per un valore stimato di circa un milione di euro. L’abitazione è stato completamente distrutta e l’accusa di incendio doloso è ricaduta proprio sul difensore del Bayern Monaco. Secondo le prime indiscrezioni trapelate dalla Baviera questa è stata la ricostruzione dell’incendio fatta dal pm: “Il giocatore è depresso, non è riuscito a dimostrare il suo valore per via di un grave infortunio nel 2010 e, al mattino del 19 Settembre 2011, gli viene annunciata la necessità di un intervento chirurgico. Per Breno è una notizia drammatica. Inizia a bere dall’ora di pranzo ed arriva ad avere nel sangue 1,6 mg di alcol. Entra a mezzanotte nella sua casa per l’ultima volta, versa ovunque benzina. Prende tre accendini e lancia lampade a terra perché l’abitazione prenda fuoco prima. Gli sfugge di mano la situazione, corre verso le case dei vicini, suona ai campanelli, urla ‘Al Fuoco, Al Fuoco!’. I pompieri arrivano, ma ci vorranno sette ore per domare le fiamme”.

Se venisse confermata la teoria dell’incendio doloso, Breno rischierebbe da uno a quindici anni di reclusione. La sua speranza è che alla fine la pena inflittagli sia inferiore ai 24 mesi: in quel caso infatti potrebbe avvalersi della condizionale e non avrebbe impedimenti legali per firmare il contratto che lo legherebbe alla Lazio per le prossime cinque stagioni. Se al contrario la pena fosse superiore ai due anni, allora la detenzione sarebbe obbligatoria e il difensore brasiliano sarebbe costretto a rimanere in Germania, oltre ovviamente a non poter giocare a calcio. Nonostante queste incertezze la Lazio ha deciso di puntare su di lui, ma ha anche messo in preventivo di doverlo attendere a lungo: per quanto sia sicuramente veloce e organizzata la giustizia tedesca, infatti, quello che si concluderà il 10 luglio è solamente il processo di primo grado e per avere la sentenza definitiva si dovranno attendere anche i gradi successivi. In altre parole, per Breno l’udienza di domani sarà solo l’inizio di una lunga estate “rovente”.