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BROCCHI: “L’obiettivo della LAZIO sarà la CHAMPIONS. MERCATO? È stato colmato il gap con la JUVE”

L’ex centrocampista della LAZIO parla a 360 gradi del mondo biancoceleste: Suepercoppa, Coppa Italia, mercato, il caso Mauri…

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LAZIO SIENA 2 Brocchi 2

NOTIZIE SS LAZIIO – «L’obiettivo della LAZIO è quello della Champions che ci è sfuggita negli anni proprio per colpa di ricambi non all’altezza in determinati momenti della stagione». L’ex giocatore della LAZIO Cristian BROCCHI, dopo aver rilasciato qualche giorno fa’ un’intervista in esclusiva ai microfono di LAZIONEWS.EU, è stato contattato da Radiosei. Questi gli argomenti che ha toccato.

Sul mercato LAZIO
«Biglia mi sembra l’acquisto più importante anche perché c’era bisogno di uno con quelle caratteristiche per dare il cambio a Ledesma durante il campionato. L’unica squadra distante dalla Lazio fin ora per organico è la Juventus che aveva già un gruppo importante ed in questa finestra di mercato si è rinforzata ulteriormente, però come abbiamo già visto le altre se non avessero avuto qualche infortunio se la sarebbero giocata fino alla fine. La Lazio si è rinforzata ed ha colmato il gap dai bianconeri ma non è allo stesso livello. I giocatori che in questo momento sono alla Lazio meritano il posto perché hanno dimostrato di essere grandi elementi, è normale quando in qualsiasi reparto aggiungi giocatori di qualità puoi fare un ulteriore salto di qualità e in questo momento c’è bisogno di giocatori che davvero possono dare qualcosa di importante

Sulla SUPERCOPPA
 «Una partita durissima, dove molti dicevano che eravamo stati presi a pallonate quando poi i neroazzurri andavano a fare le stesse identiche partite in Champions come contro il Barcellona. Ci sono delle gare dove hai un avversario superiore e devi mettere in campo la tua voglia di vincere e noi questo abbiamo fatto contro la squadra di Mourinho e siamo stati gli unici in quella stagione a togliergli un trofeo. Il 18 mi immagino una bella partita, in un clima di spettacolo che da lustro ad una coppa bella da vincere».

Sulla vittoria del 26 maggio contro la Roma
 «E’ stata una soddisfazione anche per me che ero parte integrante della vittoria visto che fino alla semifinale stavo in campo, la gioia più grande è stata quella di vedere il popolo laziale togliersi una soddisfazione immensa che durerà tutta la vita e che ancora oggi si celebra giustamente. Nei miei cinque anni a Roma mi infastidiva percepire che parte dei media dava una pubblicità maggiore ai giallorossi, una cosa ingiustificata perché il campo dava ragione a noi, lottando contro tutto e tutti con questa vittoria abbiamo fatto chiarezza sul dominio nella Capitale».

Su Mauri e il deferimento
«Stefano lo sento e l’ho visto, io non ho mai pensato a niente di negativo ho sempre creduto alle sue parole, il problema è che non devo credere io a Stefano che la sua innocenza l’ha sempre dichiarata. Credo che lui abbia già pagato molto più di chi ha fatto, lo dimostra lo scorso anno è un segno indelebile che gli rimarrà tutta la vita. Ha sempre dimostrato con la sua tranquillità dentro e fuori dal campo di sperare che la giustizia potesse fare il suo corso e speriamo che possa uscire da questa cosa una volta per tutte. Come ragazzo si merita di chiudere questo discorso speriamo che non se ne parli più per lui e per il calcio italiano»

Sulla nuova avventura da allenatore degli Allievi del Milan
«Quella di andare a Milano è stata una scelta puramente familiare. Non userò un modulo ben preciso, sono legato a quelli che hanno segnato la mia carriera, ma poi bisognerà vedere quali saranno i giocatori che avrò a disposizione. In questa nuova veste cercherò di dare tutta la mia esperienza da calciatore inculcando ai ragazzi i veri valori per diventare giocatori importanti. spero che questa nuova avventura riesca a colmare quella malinconia enorme che mi lascia il calcio giocato che è stato la mia vita per 32 anni.

Sul suo addio al calcio
«La cosa bella di ogni giocatore è quella di poter decidere di smettere, io fino al mio infortunio sono stato bene e si vedeva anche da come riuscivo a tenere i ritmi di gioco, poi purtroppo c’è stato l’infortunio e con grande rammarico ho dovuto smettere.

Sui rititi
«Una cosa che non mi mancherà sono i ritiri estivi che per me personalmente sono una cosa negativa, li ho sempre sofferti e sono stati una parte del calcio che non ho mai amato, perchè se un giocatore è professionista può fare a meno dei ritiri, anche se poi quello estivo è giusto, ma con durate nella norma».

Su Onazi
«Onazi? L’unico consiglio che ho dato al ragazzo che reputo ottimo è stato quello di portare in campo un’intelligenza tattica e alcune giocate giuste al momento della partita, perché quando sei giovane tendi a strafare. Lui sbagliava qualcosa sotto questo punto di vista all’inizio, ma con gli allenamenti e le varie gare è cresciuto molto ed è riuscito a capire i ritmi partita ed ha dimostrato di essere all’altezza della Lazio».

Un saluto ai tifosi della LAZIO
«Mando un abbraccio a tutti i tifosi, non potrò mai dimenticare le emozioni che mi hanno regalato, mai avrei immaginato di avere un feeling così stretto con tutto il popolo laziale. Tiferò per sempre con loro per la Lazio sperando che si possa raggiungere la Champions che ormai da troppo ci sfugge, speriamo questo sia l’anno buono».  

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