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BROCCHI: “Solo il duro lavoro ti fa diventare un Campione. NESTA? Persona eccezionale. Il mio pregio? L’umiltà”
L’ex centrocampista biancoceleste è stato l’ospite di “FOOTBALL STATION” e ha raccontato alcuni aneddoti della sua vita calcistica…
NOTIZIE SS LAZIO – Cristian BROCCHI, ex centrocampista tra le altre di Inter, Milan, Fiorentina e LAZIO, oggi allenatore degli Allievi regionali del Milan, è stato ospite stasera (lunedi’ 11 novembre) di Football Station, la rubrica di approfondimento sul calcio internazionale condotta da Leo Di Bello in onda su Fox Sports (canale 382 di Mediaset Premium e, in HD, canale 205 di Sky) dalle ore 20.00 alle ore 21.00.
LE PRINCIPALI PAROLE DI BROCCHI
Brocchi si nasce, campioni si diventa. Questo è il tuo motto. Come a dire che il lavoro dà risultati come dimostra la tua carriera?
Beh si, sono partito dalla C, ho giocato in tutte le categorie. Credo che questo dica tutto
Su Redondo
“È una grande persona, umile ed elegante in campo e fuori. Aveva una grande serietà nel lavoro e preparava la partita nei dettagli.Poi a fine fare staccava la spina e diventava un ragazzo simpaticissimo”.
Ibraihomivic o Ronaldo al mondiale?
“Vorrei vedere Ibraimovic perché è sempre stato accusato di non riuscire a fare la differenza in Champions League. Quest’anno lo sta facendo e merita di giocarsi la sua chance al Mondiale”.
Su Paolo Maldini, molto vicino al Milan
” Lui è sempre stato un esempio, quando on avevi voglia di allenarti lo vedevi lì pronto ad allenarsi e ti dimostrava che per vincere dovevi allenarti. Non vedo Maldini lontano dal Milan, per me lui è il Milan, è un’unica del Milan, l’icona del giocatore che rappresenta il tipico giocatore rossonero”.
Sul Milan e sul futuro di Allegri
La squadra rossonera sta vivendo un momento difficile, non riesce a mettere in campo quel che Allegri vorrebbe. Il Milan sta lavorando per poter rincorrere la zona Champions. All’interno del gruppo c’e’ voglia di riscatto, lo so per certo. Allegri merita di rimanere sulla panchina del Milan, soprattutto per quello che ha fatto nella scorsa stagione, quando ha conquistato un’insperata qualificazione in Champions League. A noi allenatori del settore giovanile Adriano Galliani ha parlato di futuro, quindi non ho motivo di pensare a un suo allontanamento dalla società”
Con chi ti piace parlare di cose personali?
“Nesta”
Da quale calciatore hai appreso di più?
“Maldini”
Il giocatore più forte con il quale hai giocato?
“Pirlo”
L’allenatore con cui ti sei trovato meglio?
“Prandelli”
Il tuo pregio?
“L’ umiltà”
3 motivi belli per giocare a calcio?
“Perché se le fai con al testa ti puoi divertire davvero tanto”
Tre cose meno belle nel mondo del calcio?
“Le frasi fatte e l’invidia”
Sei pro o contro Mourinho?
“Sarei curioso di conoscerlo, per i suoi giocatori è unico perché trova sempre il modo per fare uscire indenni i propri giocatori”
Su Nesta
“È un ragazzo che sento, c’è un rapporto diverso. Ci sentivamo spesso. Lui è molto risecato, non amava i riflettori, voleva nascondersi. Un giorno l’ho preso in giro perché a Miami l’hanno fotografato dicendo “Nesta fuma”, ma era solo un lecca-lecca. È una cosa che gli ha dato sempre tanto fastidio”
Su Vieri
“Potrei raccontare tanti aneddoti, ma dico il primo: la prima volta che sono arrivato alla Pinetina ero senza stanza e solo da lui c’era un posto. Posso venire con te – gli dissi. Nessun problema ha detto lui. Lui racconta un’altra storia (ride ndr): l’avevo bussato alla spalla mentre giocava a biliardo, lui si è girato e non ha visto nessuno perché ero troppo basso e si è rimesso a giocare a biliardo. Io e Bobo abbiamo un rapporto unico, a parte”
Su Pirlo
“Andrea è passato nel tempo come un ragazzo che non parla mai, schivo. Ma è uno dei più simpatici con i quali ho giocato, ha un modo di prenderti in giro fine. Le cose più belle erano quelle che combinava a Gattuso, non so quante “mazzate” gli ha dato . Sa calciare in 2-3 modi diversi le punizioni, è fortissimo”.
Sei stato benissimo ovunque, soprattutto al Milan e alla LAZIO, ma ci racconti cosa è accaduto all’Inter?
“Sono arrivato dopo una grande stagione al Verona ma in un periodo non felice per l’Inter. Dopo poco sono stato costretto ad operarmi per togliermi due ernie, difficile intervento che poteva precludere la mia carriera. Sono rientrato prima in campo dopo questo grave infortunio, servivano uomini di corsa con l’arrivo di Tardelli e io ho accettato e ho sbagliato perché non ero in condizione. Poi arrivò Cuper, un allenatore che prediligeva giocatori come me, ma mi hanno chiamato dalla società per una possibilità di scambio. Senza dirmi nulla, sono tornato il giorno dopo e il mio armadietto non c’era più, c’era il nome di Giuly. Ci sono rimasto male, non ci si comporta così ma per fortuna sono andato via visto che dopo sono andato al Milan e la mia carriera è svoltata”.
LAZIONEWS.EU HA SEGUITO L’INTERVISTA IN TEMPO REALE
A CURA DI Carmine Errico
TWITTER: @carmineerrico
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