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BUCCIONI: “La LAZIO Calcio è come un figlio diventato Presidente degli Stati Uniti”

Il presidente della Polisportiva ammette: “Il ricordo più bello? Lo Scudetto del 1974, non c’è ombra di dubbio”…

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NOTIZIE LAZIO – Intervenuto ai microfoni di Elle Radio, nel corso della trasmissione “I Laziali Sono Qua”, Antonio Buccioni, l’uomo che dal 2005 è Presidente della Società Sportiva Lazio intesa in senso assoluto, si racconta:

Dottor Buccioni innanzitutto benvenuto e grazie dell’intervento. Cominciamo col fare chiarezza su una vicenda. Lei è il Presidente della Società Sportiva Lazio giusto?
“Sì, in effetti io sono a tutti gli effetti il Presidente della Società Sportiva Lazio, una Società che vanta 60 organizzazioni diverse tra loro, ma che rappresentano tutte la stessa entità. C’è la Società Sportiva Lazio Calcio, la Società Sportiva Lazio Nuoto, la Società Sportiva Lazio Baseball e via discorrendo. E’ necessario specificare questo aspetto perchè spesso c’è un’informazione distorta su questo punto. Si fanno sempre passare come due Società differenti, la Società Sportiva Lazio Calcio e la Polisportiva”.

Diciamo quindi che tutte le 60 organizzazioni sono come una famiglia, in cui la Lazio Calcio ha il maggior prestigio.
“Io dico spesso che la Lazio Calcio è come il figlio che è diventato il Presidente degli Stati Uniti. Le altre 59 organizzazioni sono come dei fratelli e delle sorelle che hanno comunque il loro seguito. Su tutte vorrei citare la Lazio Nuoto, una sezione che vanta oltre 2.000 iscritti e che ci ha sempre dato grandi soddisfazioni, non ultime le 5 medaglie olimpiche conquistate a Londra nel 2012”.

Presidente, senza entrare in questioni tecniche, sarebbe davvero bello avere un Museo permanente dedicato alla nostra Lazio.
“Sicuramente. Potremmo rappresentare un’eccellenza assoluta. Abbiamo una storia ultracentenaria alle spalle, piena di successi e di grandi personaggi”.

Qual è stato il momento più bello in assoluto che ha vissuto da laziale?
“Lo Scudetto del 1974, non c’è ombra di dubbio. Lo dico sempre anche ai miei amici, quel giorno è stato il giorno più bello della mia vita. Venivamo dagli anni ’60, che furono molto duri e difficili. Il periodo di Maestrelli fu un periodo magico, in cui la Lazio scrisse delle pagine uniche e impensabili. Se pensiamo che oltre alla vittoria dello Scudetto del 1974, ne perdemmo un altro da neopromossi in circostanze ancora oggi poco chiare, penso che non si debba aggiungere altro. Quella Lazio sarà sempre nel mio cuore”.

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