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CALCIOSCOMMESSE. L’ordinanza del Gip di Cremona Salvini su SCULLI:”Era collegato alla criminalità organizzata”
Questo quanto si legge sull’ordinanza di custodia cautelare…
Questo quanto si legge sull’ordinanza di custodia cautelare…
E’ arrivata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Cremona, Guido Salvini, dalla quale emerge come il giocatore del Genoa, Giuseppe Sculli, sia collegato con ”personaggi inqualificabili della criminalità organizzata, quali l’albanese Altic attualmente detenuto per fatti concernenti la droga”. Secondo l’ordinanza Sculli avrebbe mantenuto anche ”rapporti con la parte più estrema degli ultrà del Genoa, quali Leopizzi, già coinvolto in fatti concernenti l’alterazione dei risultati di partite di calcio”. Tra le partite oggetto di questo nuovo filone di indagini c’è Lazio-Genoa del 14 maggio 2011, terminata a 4 a 2. Quattro giorni prima dell’incontro, il 10 maggio, Sculli, secondo l’ordinanza, avrebbe partecipato ad un vero e proprio summit in un ristorante genovese, ‘l’Osteria del cocciò, assieme all’allora suo compagno di strada Domenico Criscito, indagato ed escluso dalla lista dei 23 convocati di Prandelli per la spedizione dell’Italia ad Euro 2012. L’incontro ha visto tra i protagonisti anche il pregiudicato bosniaco Safet Altic, i titolari del ristorante Luca e Stefano Pollicino, lo stesso Massimo Leopizzi e Fabrizio Fileni, altro ultra genoano, oltre all’albanese Kujtim Qoshi. Pochi giorni dopo la partita poi, Sculli sarebbe entarto in possesso ”di una consistente somma di denaro, a Milano, che viene fortemente richiesta e sollecitata da Altic e dai suoi sodali”. Il gip ricorda poi come Sculli non sia nuovo a fatti del genere. ”Egli risulta essere già stato implicato (e quindi squalificato dalla giustizia sportiva per 8 mesi), in vicende relative all’alterazione di eventi sportivi, precisamente nella partita Crotone-Messina del campionato di serie B, 2001-2002, il coinvolgimento nell’illecito sportivo emergeva nel contesto di una più ampia inchiesta penale diretta in quegli anni dalla Dda di Reggio Calabria, su ambito ‘ndranghettistici locali contigua la figura del bos, Giuseppe Moravito, detto Peppe Tiradritto, nonno di Giuseppe Sculli”.
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