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CALCIOSCOMMESSE. MAURI: “Confido sempre nella giustizia sportiva”
IL CORRIERE DELLO SPORT – Le dichiarazioni di Stefano Mauri…
IL CORRIERE DELLO SPORT – Le dichiarazioni di Stefano Mauri…
RASSEGNA STAMPA – (A. Abate) – Mauri calciatore imputato, capitano in giudicato, un uomo provato. Non ha rimosso quei ‘maledetti’ giorni di gattabuia a Cremona. Da giugno c’è un nuovo raggio di Lazio, ma un vecchio giudizio sospeso: “Ho deciso di parlare il meno possibile di questa situazione”, bisbiglia Stefano. Finché può, preferisce tacere. La gioia del risveglio allontana l’incubo di un futuro prossimo: “Sono concentrato solo sulla Lazio e sul campionato, che sarà lungo e difficile. Voglio ringraziare i tifosi che mi sono stati vicini e che ancora adesso mi sostengono” . C’è una spirale d’amore, che lo avvolge. Una fascia biancoceleste tatuata sul braccio, che lo scalda. Mauri studia e ristudia le carte. E’ stato lui stesso a fornire degli elementi per la difesa ai suoi legali. Ha urlato la sua innocenza davanti al gip Salvini: “Io non mi sono accorto di nulla durante Lazio-Genoa, tant’è vero che a fine primo tempo ero incazzato perché dovevamo vincere a tutti i costi la partita per andare in Champions. E così alla fine andò. Vincemmo, secondo me meritatamente”. Da allora, pubblicamente, non ha più proferito parola sull’argomento. Ieri Mauri ha avuto un sussulto: “Ho piena fiducia nella giustizia sportiva”. E’ certo di riuscire a provare la sua purezza: Palazzi lo ha già ascoltato, pende un responso imminente (a settembre). Impressiona come Stefano non ne senta il peso. E’ un uomo sereno. Coccolato e stimato. La Lazio è al suo fianco e lui si lascia stringere: “Cosa vorrei ascoltare a fine campionato su Lazio Style Television? Sicuramente l’annuncio della Lazio in Champions. Da due anni ci andiamo vicino – spiega Stefano a Sky – e questa piazza ora merita il grande traguardo”. Con un assist, domenica Mauri ha già spalancato la porta per l’Europa che conta. Come fosse l’ultima volta o l’inizio di tante battaglie. Stefano non s’arrenderà, lotterà. Intanto affila i tacchetti: “La Juventus e l’Inter sono le favorite, poi ci siamo noi, il Napoli e il Milan” . L’arma in più, può essere Petkovic: “Il mister è un lavoratore, uno che ha idee nuove rispetto a tanti allenatori italiani. Non è facile metterle in pratica. Abbiamo avuto difficoltà in ritiro, ma adesso stiamo iniziando a capirle e ad applicarle. Ci sono degli accorgimenti tattici differenti, ma non si tratta di una vera e propria rivoluzione” . La Lazio è sempre la stessa. Mauri è sempre Mauri.
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