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CALISTI: “Il derby non è una partita come un’altra, come dice qualcuno dall’altra parte…”

L’ex difensore della Lazio negli anni ’80, parla dell’attesissimo derby della capitale che andrà in scena domenica prossima, ore 15, allo stadio Olimpico…

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(Getty Images)

Ernesto Calisti, ex difensore della Lazio negli anni ’80, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro, “Diario di bordocampo” sull’attesissimo derby della capitale che andrà in scena domenica prossima, ore 15, allo stadio Olimpico di
Roma.

Come arriva la Lazio alla gara di Europa League contro il Panathinaikos e poi al derby?
“Non ci voleva questa brutta botta a Catania. Hai subito la possibilità di rifarti in questa partita di Europa League. Dovrà essere bravo l’allenatore Petkovic a gestire questa gara ed altrettanto dovrà fare chi andrà in campo perché subito dopo ci sarà il derby, che come sappiamo tutti a Roma, è una partita importantissima. E’ inutile dire che è una partita come un’altra, come dice qualcun altro dall’altra parte. Questa è una partita importante e dovrà essere bravo l’allenatore a gestire queste 2 gare ed a tenere a riposo i giocatori più importanti ed ovviamente mi riferisco a Hernanes e Klose. Giocatori importanti per poi affrontare questo derby. Dipenderà tutto da lui (Petkovic, n.d.r.) insomma e dalle scelte che
farà”.

Può Cana ricoprire il ruolo di difensore centrale anche in partite importanti e non solo in caso di turnover o di emergenza?

“Cana non è un giocatore che a me fa impazzire, lo dico in tutta onestà. Sicuramente quello che ha fatto vedere fino ad adesso
è poco. Mi aspetto molto di più da questo calciatore anche se, mi ripeto, non è un giocatore che a me fa impazzire neanche a
centrocampo. Lì, quando è entrato, c’ha messo tanta grinta ma poi a livello tecnico è poca cosa. Onestamente è un giocatore che serve poco a questa Lazio. Non ci punterei molto, sono molto onesto e mi dispiace per lui ma non è un giocatore da Lazio”.

Secondo Ernesto Calisti, sarebbe opportuno tornare sul mercato a gennaio per completare questa rosa?
“Assolutamente sì. Si sono presentati gli stessi difetti che si ripetono da qualche anno. Questo è un problema della società
ma lo sappiamo. Mi sembra di tornare ad un anno fa quando si dicevano più o meno le stesse cose. Questa squadra nei 12-13
elementi è una squadra di grande livello e che può vincere con tutti, ammesso che questi giocatori siano in condizione. Ogni volta che vengono a mancare 2-3 titolari per infortunio o per squalifica, diventa un problema. Si fa veramente fatica ad ottenere dei risultati importanti. Certo che bisognerebbe tornare sul mercato ma abbiamo capito ormai la società come agisce e come si muove. Anche quest’anno, se non sbaglio, mi sembra di aver sentito da Lotito dire che sarebbero stati presi 3-4 campioni, in realtà non mi sembra che siano arrivati. Dispiace perché in questi anni la Lazio ha navigato bene tra il terzo, quarto ed il quinto posto. Si poteva fare di più negli ultimi 2-3 anni. Si poteva veramente ottenere qualcosa d’importante e tutto questo non è avvenuto. Dispiace perché si buttano via dei campionati”.

Facendo un piccolo sforzo in più, la Lazio sarebbe potuta andare in Champions League ed avrebbe avuto un ritorno d’immagine importante aiutando anche il movimento del calcio italiano, che se ne sarebbe giovato poiché i biancocelesti non avrebbero fatto come quelli dell’Udinese, eliminati 2 anni di seguito nei preliminari di Champions. Che ne pensi?

“Certamente sì. E’ evidente perché in questi 2 anni avresti potuto fare qualcosa d’importante e non lo hai fatto. Sappiamo qual è la mentalità della società, questo abbiamo. Dispiace perché ogni anni ci troviamo a fare gli stessi discorsi. Aggiungo anche una cosa per quanto riguarda Petkovic. Si deve rendere conto delle difficoltà che abbiamo in organico. Mi riferisco alla qualità della squadra. Continua a far giocare Cavanda in quella zona del campo dove manca Radu ed è un grandissimo problema, però non credo che questo ragazzo sia pronto per affrontare queste partite importanti. Ha palesato grandi difficoltà e grandi limiti ed ovviamente bisogna fare qualcosa. Non riesco a capire perché in quella posizione, vista l’assenza di Radu, non possa giocare Scaloni. L’anno scorso ha giocato e fatto bene, ora sembra scomparso dalla Lazio. Il suo lo ha sempre fatto con grande voglia ed umiltà e porta grande esperienza. Lulic in quella posizione è sprecato, ha reso al massimo
quando ha giocato un pochino più avanti. Da esterno basso si limita molto. Perde tanto, deve fare le 2 fasi e perde tante energie. Lì dico che Scaloni potrebbe giocare tranquillamente anche perché lo abbiamo provato Cavanda e palesa grandi difficoltà. Io ho giocato tanti anni in quel ruolo e lui commette errori gravi e pesanti per un esterno. Non riesco a capire come un allenatore preparato come Petkovic, o almeno così si dice, continui a far giocare questo calciatore. Non solo ci rimette la squadra ma ci rimette anche lui perché fa brutta figura.

Petkovic potrebbe risentire dell’inesperienza a livello di derby, come accadde lo scorso anno a Luis Enrique?

“Non credo che questo aspetto possa influire. La Lazio fino a qualche partita fa giocava con questo 4-1-4-1 ed era molto ben
messa in campo. Ha sfruttato qualità e quantità di questi calciatori, è una squadra molto ben equilibrata, però il problema lo abbiamo detto anche prima: quando calano o vengono a mancare i giocatori titolari, vengono fuori i problemi, non hai alternative importanti. Bisogna intanto recuperare Radu e poi cercare un sostituto lì perché soffriamo da quella parte. Cavanda è e viene messo in difficoltà perché è tutto destro, abituato a giocare a destra, viene impiegato fuori ruolo. Ha un buon passo ma in fase difensiva perde tantissimo. Bisogna trovare un’alternativa e continuo a non capire perché non viene impiegato lì Scaloni. L’argentino ha sempre fatto molto bene e la sua esclusione mi ha un po’ stupito”.

Passando specificamente al derby. Pregi e difetti della Roma di Zeman: dove bisogna fare attenzione ed in che parte del campo può esser punita?

“Sappiamo che il punto di forza della Roma è davanti. Hanno giocatori di qualità e che ti possono mettere in difficoltà. Lamela, Osvaldo, lo stesso Totti sono giocatori che ti possono creare dei problemi e bisogna stare molto corti. D’altra parte hanno problemi nella fase difensiva. Hanno la difesa molto alta: io molto spesso ho visto con palla scoperta far salire la difesa. L’avversario è libero di mettere la palla alle spalle dei difensori e questi inserimenti degli avversari sono molto pericolosi. Credo che lì si possa colpire. Noi abbiamo giocatori bravi in questo. Primo su tutti: Klose, ma anche i nostri centrocampisti, vedi Candreva o vedi Lulic, se gioca alto. Ci sono giocatori, che se hanno spazio, hanno corsa e possono
veramente fare la gara. Direi che dobbiamo stare attenti noi dietro ed allo stesso tempo anche loro perché commettono degli errori assolutamente grossolani. Poi lo dimostrano anche i numeri: hanno fatto tanti gol ma ne hanno preso anche tanti, 20 credo. Bisogna stare attenti, molto corti e poi cercare di colpirli nelle ripartenze quando loro salgono molto alti con questa difesa ed andare nello spazio”.

Guardando in casa-Roma. Per la Lazio, sarebbe meglio avere De Rossi in campo, che sembra non rientrare negli automatismi di Zeman o fuori, con i giallorossi che avrebbero così un centrocampo con meno qualità ma più congeniale al tecnico boemo?

“De Rossi è sempre pericoloso quando gioca. Io continuo a dire che è uno dei migliori che ci sono in circolazione in quel ruolo. Certo farlo giocare esterno, non credo sia adatto. Con Zeman non sta facendo il centrale ma credo che quello sia il suo ruolo. Sa fare regia, sa fare interdizione, sa fare tutto. E’ un giocatore importantissimo. Sarebbe per noi un vantaggio non avere nella Roma De Rossi titolare. Anche perché poi, senza De Rossi, se paragoniamo il loro centrocampo contro il nostro, con Ledesma davanti alla difesa, siamo ben messi, mentre la Roma fa fatica in mezzo al campo”.

Qual è il ruolo in cui De Rossi si valorizzerebbe maggiormente e sulla sponda laziale: Petkovic ha trovato il
ruolo giusto per Hernanes?

“De Rossi è un centrale nato e può giocare in centrocampo a 3, a 4. Comunque la sua posizione è di centrale. Deve giocare davanti alla difesa, è uno che sa dettare i tempi. Non può stare defilato e farlo giocare esterno non è un grande vantaggio. Per quanto riguarda Hernanes, credo che Petkovic abbia trovato la soluzione giusta. Ha sfruttato al meglio le caratteristiche di questa squadra. Devo dire onestamente che quando si gioca al completo, con Lulic da una parte ed io continuo a dire alto e Candreva dall’altra con Hernanes in mezzo, insieme magari a Gonzales e l’unica punta là davanti Klose. Chi fa un po’ fatica quando gioca Lulic alto è Mauri. Lo abbiamo visto giocare bene quando fa il trequartista, quando si accentra, quando gioca dietro gli attaccanti. Quando gioca da esterno nel 4-1-4-1 fa veramente fatica a trovare spazio ed a buttarsi tra le linee”.

Il derby potrebbe esser risolto da uno dei “vecchietti” delle 2 squadre: chi è più decisivo in queste partite tra Totti e Klose?

“Secondo me Klose. E’ un attaccante vero non solo a livello nazionale ma soprattutto internazionale. Parlano i numeri per
Klose. E’ ancora integro, veloce, è furbo: ha tutto per far male e mettere paura, quindi assolutamente Klose”

Chi è il miglior attaccante della serie A tra Klose, Milito e Cavani?

“Klose fa paura anche agli avversari. Non permette ai difensori diportarsi in avanti o di lasciargli spazio. Con Klose in campo per gli avversari diventa dura. Con lui è tutta un’altra storia. Non solo fa gol ma dà anche una mano alla squadra. Sa far salire la squadra e sa sacrificarsi. L’abbiamo visto molto spesso che quando perde palla, va subito a rincorrere ed a riprendere palla e quasi sempre la riconquista. Dà una mano anche in fase difensiva. E’ un giocatore eccezionale. E’ sempre meglio averlo in campo. Quando non sta bene, deve stare in campo comunque perché mette paura agli avversari. La Lazio con Klose o senza è tutta un’altra storia”.

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