CALCIOSCOMMESSE
CALVARIO MAURI: dopo 592 giorni torna la “libertà”. Tutte le tappe del processo
LAZIONEWS.EU – Oltre un anno e mezzo di tribolazioni per il capitano biancoceleste coinvolto nelle indagini sul calcioscommesse: andiamo ad analizzare tutti gli avvenimenti dal 28 Maggio 2012 ad oggi…
APPROFONDIMENTO LAZIONEWS.EU – Cinquecentonovantadue giorni. Tanto è passato da quella infausta mattina nella quale Stefano MAURI si presentò fuori il carcere di Cremona per rispondere dell’accusa di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Dopo oltre un anno e mezzo, e tre gradi di giudizio, il capitano biancoceleste può finalmente considerarsi un uomo libero: il calvario che lo ha tenuto lontano dai campi negli ultimi tempi sta per terminare. Infatti ieri il Tnas ha ridotto la sua squalifica da 9 a 6 mesi, permettendogli di tornare in campo il prossimo 2 febbraio, giorno nel quale si esaurirà la sanzione che gli inflisse la Commissione Disciplinare. Una lunga e sordida storia che andiamo a riepilogare passo per passo:
28 Maggio 2012. Alle prime luci dell’alba l’allora vice-capitano della LAZIO, Stefano MAURI, viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Last Bet” sul calcioscommesse. L’accusa è pesante: associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Con lui vengono portate in carcere altre 18 persone, tra le quali Omar MILANETTO, ex giocatore del GENOA, che avrà un ruolo chiave nel proseguo della vicenda e soprattutto su una delle partite “incriminate”, Lazio-Genoa del 14 Maggio 2011.
04 Giugno 2012 – Il Gip di Cremona, Guido Salvini, decide di scarcerare MAURI e MILANETTO, disponendo per loro gli arresti domiciliari, dopo una settimana di detenzione. Lo stesso Gip nell’ordinanza definisce “scarsamente plausibile e almeno allo stato appare costruita a posteriori la versione fornita da Mauri riguardo il possesso di una scheda intestata ad altra persona che doveva servire per scommettere su partite di basket americano“. L’uso di tale scheda, “sebbene le leggi non vietino a calciatori di scommettere sugli altri sport“, prosegue l’ordinanza, si sarebbe intensificato “dal 13 al 28 maggio 2011, periodo nel quale si sono svolte le due partite chiave dell’indagine: Lazio-Genoa e Lecce-Lazio“. Il gip scarcera comunque il calciatore, disponendo per lui i domiciliari in quanto le esigenze cautelari si sono “considerevolmente attenuate” con gli interrogatori di garanzia. Non ci sarà peraltro il periodo di allontanamento degli indagati, perché, “l’indagato Stefano Mauri si è di fatto costituito spontaneamente“.
14 Giugno 2012 – Stefano MAURI viene scarcerato dal Gip di Cremona, Salvini. La decisione arriva con 24 ore di anticipo rispetto alla programmata udienza del giorno successivo, davanti al Tribunale del Riesame di Brescia. “Ci lascia perplessi l’atteggiamento tenuto con Mauri. Se non sussistono più gli elementi per farlo andare al riesame, non erano così gravi le cose che gli hanno fatto fare quindici giorni di prigione togliendoli alla vita in libertà”, il commento a caldo dell’agente del giocatore biancoceleste, Tiziano GONZAGA. Revocata l’ordinanza anche a Omar Milanetto.
30 Agosto 2012 – A parlare della vicenda calcioscommesse è direttamente Stefano MAURI: “Ho piena fiducia nella giustizia sportiva e voglio ringraziare i tifosi che mi sono stati vicini e che ancora adesso mi sostengono. Posso dire che sono concentrato solo sulla Lazio e sul campionato”.
2 Agosto 2013 – Dopo circa un anno, la Commissione Disciplinare Nazionale emana la sentenza di primo grado: condanna di sei mesi per Stefano MAURI per omessa denuncia di Lazio-Genoa (11 maggio 2011). Il biancoceleste viene invece prosciolto in merito all’altra partita che lo vedeva coinvolto, ossia Lecce-Lazio (22 maggio 2011). “Sono contento per la mia Lazio che non dovrà partire con punti di penalizzazione, ma anche questa condanna per omessa denuncia a me sembra un’ingiustizia…Confido nei prossimi gradi di giudizio per lasciarmi alle spalle questa brutta avventura“, il primo commento del brianzolo.
2 Ottobre 2013 – Il calvario di MAURI subisce un ulteriore smacco il 2 ottobre quando la Corte di Giustizia della Figc, nel secondo grado di giudizio, rigetta il ricorso e aggrava la squalifica da sei a nove mesi. Una decisione determinata dall’attribuzione dell’omessa denuncia di Lecce-Lazio (22 maggio 2011), per la quale in primo grado era stato assolto, oltre che per Lazio-Genoa del 11 maggio 2011. Un’ordinanza che lascia tutti stupiti, visti anche i precedenti giuridici: “È una sentenza poco comprensibile, sproporzionata e non equa”, sono le prime dichiarazioni del suo legale Almicare Buceti appena letta la disposizione, a cui fecero seguito anche una nota ufficiale: “Si tratta di un esito che non può che giustificare la nostra insoddisfazione: non ricorrevano elementi obiettivi che confortavano la sanzione per omessa denuncia relativamente alla gara Lazio-Genoa ed ora, nella più totale totale assenza di prova, la medesima contestazione viene estesa dalla Corte federale alla gara successiva. Si tratta di una decisione che esigerà una attenta valutazione delle sue motivazioni, perchè allo stato essa appare a tutta evidenza non solo ingiusta, ma incomprensibile. Pur con le riserve già espresse in ordine alla lettura delle motivazioni, é nostro intendimento proporre tempestiva impugnazione per ottenere la riforma di una decisione in ogni caso ingiusta ed iniqua“. Lo stesso capitano biancoceleste mostra il suo rammarico con un conciso comunicato: “Dopo il carcere, gli arresti domiciliari, le accuse di illecito sportivo e divieto di scommesse, dopo due gradi davanti alla giustizia sportiva, pago 9 mesi di squalifica per il mio rapporto di amicizia con Alessandro Zamperini. Confido nel TNAS…per una decisione rapida, che finalmente possa permettermi di tornare in campo a guidare i miei compagni e la mia Lazio”.
21 Dicembre 2013 – Come preannunciato dai suoi legali, dopo la fallita conciliazione con la Federcalcio Stefano MAURI presenta ricorso al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport. La sentenza è fissata per il 21 dicembre, ma nel suddetto giorno il Collegio arbitrale decide di non decidere, visti anche i nuovi sviluppi provenienti dalla Procura di Cremona: “Il Collegio arbitrale (Prof. Avv. Massimo Zaccheo, Presidente; Prof. Guido Calvi e Prof. Avv. Maurizio Benincasa), ritenuta l’opportunità di acquisire copia dell’ordinanza del Tribunale Ordinario di Cremona (n. 3628/10 R.G.N.R. – N. R.G. GIP. 827/11 del 12 dicembre 2013), ai fini di valutarne eventuali riflessi sulla questione oggetto dell’arbitrato, a norma dell’art. 21 del Codice, ne ha disposto d’ufficio l’acquisizione a cura della parte più diligente, entro il 30 dicembre 2013″. Nuove contestazioni che appaiono però immediatamente in contraddizione con i “vecchi” capi d’accusa, in quanto stavolta il centrocampista biancoceleste si sarebbe adoperato per favorire una sconfitta della propria squadra. “C’è molta rabbia: per l’ennesima volta la Procura ha voluto creare una pressione molto più che subdola nei confronti di chi deve giudicare in aula di diritto sportivo. Gli fu contestato di aver alterato il risultato di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio per favorire la classifica della sua squadra. In quest’ultima ordinanza c’è scritto esattamente il contrario. Questi contatti con Bazzani dimostrerebbero che Mauri avrebbe contrattato per perdere contro l’Udinese?“, le parole a caldo dell’avv.Matteo Melandri che, assieme all’altro avvocato difensore Almicare Buceti, organizza un’immediata conferenza stampa. Nella stessa giornata il diretto interessato lascia a Twitter il compito di esprimere la sua rabbia: “Sono veramente esausto e profondamente indignato, non è possibile andare avanti così. Tutto ciò è triste e schifoso”. Qualche giorno dopo MAURI rompe gli indugi e prende la parola, togliendosi diversi sassolini dalle scarpe: “Non ce la faccio più ad andare avanti così, quello che mi è stato fatto è assurdo e vergognoso, il fango che mi è stato buttato addosso è troppo. Da Cremona sono sempre stato dipinto come Al Capone, come un gangster, e ancora oggi vengo dipinto così non so il motivo. Casualmente, ogni qualvolta c’è un appuntamento importante per me davanti alla Giustizia Sportiva, esce sempre una notizia dalla Procura di Cremona. Una volta può essere un caso, due non lo so… So di non aver fatto nulla di male e so che non sono andato contro le regole di questo sport. L’ho sempre detto e continuerò a dirlo. Detto questo, sono due anni che va avanti questa storia e speriamo che finisca e che possa tornare a giocare il prima possibile”.
10 Gennaio 2014 – “Sono curioso di vedere cosa uscirà di nuovo in questi giorni: se dovessero uscire le solite indiscrezioni a quel punto sarà chiaro, una volta per tutte, che il processo me lo vogliono fare sui giornali e non in tribunale. Speriamo solo che non ci sia un altro rinvio…non ce la faccio più, voglio giocare!”, la confessione di MAURI negli ultimi giorni del 2013 che precedono la sentenza definitiva. Nonostante i timori reverenziali, stavolta l’udienza si svolge senza intoppi con il TNAS che, dopo aver ascoltato le parti, comunica il tanto atteso responso: riduzione da 9 a 6 mesi della squalifica inflitta a Stefano MAURI. Una notizia che potrebbe quindi scrivere la parola fine su questa triste e buia storia dove è stato gettato solo fango contro un giocatore che ha dovuto scontare otto giorni di carcere prima ancora di essere giudicato colpevole…
Botticelli-Gargiulo
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