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Cana e Cisse, equivoci di mercato o “solo” equivoci tattici?
Il centrocampista continua a deludente, l’attaccante sembra non seguire le indicazioni dell’allenatore
Cana e Cisse, equivoci di mercato o “solo” equivoci tattici?
Il centrocampista continua a deludente, l’attaccante sembra non seguire le indicazioni dell’allenatore
La Lazio non riesce a carburare. Dopo il convincente pareggio all’esordio contro il Milan, in campionato è arrivata una sconfitta contro il Genoa, una vittoria (sudata) a Cesena, e uno 0-0 incolore contro il Palermo. L’Europa League, poi, ha offerto solo delusioni finora: un punto in due giornate, è questo il bottino dei biancocelesti dopo la gara interna contro il Vaslui e la debacle di ieri contro lo Sporting Lisbona. Nulla è ancora scritto, c’è tempo per recuperare, ma prima di tutto la squadra di Reja deve recuperare quella stabilità e quell’equilibrio che l’anno scorso avevano fatto la forza della Lazio.
Inoltre, resta da chiarire la posizione in campo di alcuni giocatori e l’utilizzo che il tecnico ha intenzione di fare di loro. Uno su tutti, Lorik Cana. Il giocatore albanese è approdato alla Lazio quest’estate, nell’ambito della trattativa che ha portato Muslera al Galatasaray. Il centrocampista di origini kosovare è stato scelto per la sua esperienza e per la sua personalità, ma a tutt’oggi resta ignoto il ruolo che può avere in questa Lazio. Rientrato la scorsa settimana da un infortunio, Reja l’ha subito inserito per dare respiro a uno stanco Brocchi. Contro il Palermo, ha giocato al fianco di Ledesma e Matuzalem come esterno destro di un centrocampo a 3; la sua gara è stata insufficiente, si è visto chiaramente che non ha il passo per giocare con quel tipo di modulo. Il tecnico si è reso conto di ciò, e nella sfida di ieri contro lo Sporting Lisbona ha deciso di schierarlo come centrale, con al fianco Gonzalez e Brocchi. Tuttavia, usando una metafora matematica, cambiando la posizione degli addendi il risultato non cambia. Quindi, quale può essere il ruolo di Cana in questa Lazio? Non può fare il vice Brocchi perché non ha il passo adatto e non può fare il vice Ledesma perché non ha le stesse qualità di regista. A Reja l’arduo compito di risolvere questo dilemma.
(getty images)
E, a quanto pare, non è l’unico dilemma che dovrà risolvere. Nel post gara di ieri, infatti, ne sembra essere sorto un altro. A chiara domani, Reja ha ribattuto con un’altrettanto chiara risposta, salvo poi ritrattare. Nel forcing finale non era meglio che Cisse stesse in mezzo? “Cisse doveva stare in mezzo, poi lui svaria molto a destra e sinistra. Lui doveva rimanere in mezzo all’area visto che sulle fasce avevamo già Gonzalez, Sculli e Lulic. A volte è lui che va a cercarsi la palla sull’esterno”. Questo il botta e risposta di ieri sera, che Reja ha poi stemperato affermando che voleva solo dire che «a Cisse piace spaziare e andarsi a prendere la palla sull’esterno». Ed è vero che il francese dalla fascia ha offerto un ottimo assist che Rocchi ha mandato malamente fuori; ma è anche vero che probabilmente se ci fosse stato lo stesso attaccante ex Panathinaikos in area, probabilmente quel pallone sarebbe entrato in rete. Inoltre, dalla dichiarazione dell’allenatore biancoceleste, si evince che Djibril non segue le sue indicazioni tattiche, dato che gli era stato chiesto di stare al centro e non di allargarsi sulle fasce. Non volendo arrivare a dire che si tratta di un equivoco di mercato, date le immense doti dimostrate dal francese in questo avvio di stagione, non si può escludere che si potrebbe parlare di un nuovo equivoco tattico.
L.B.
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