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CANDREVA-PINZI, quando lo “scarto” diventa fondamentale
LAZIO-UDINESE, IL FACCIA A FACCIA. Domenica si affrontano due giocatori accomunati da molte cose oltre ad avere un destino “intrecciato” tra loro…
LAZIO-UDINESE, IL FACCIA A FACCIA – Sei anni di differenza ma tante cose in comune: il luogo di nascita, il ruolo (centrocampista, ndr) ma soprattutto il destino. Questa è la storia di Antonio CANDREVA e Giampiero PINZI, una storia di carriere intrecciate sull’asse ROMA-UDINE: arrivati alla ribalta del grande calcio in una squadra, si sono affermati ad alti livelli altrove, i due sembrano essersi scambiati di comune accordo i palcoscenici. Il nostro ‘FACCIA A FACCIA‘ di questa settimana è dedicato a loro due.
CANDREVA – Dope due stagioni con la maglia della TERNANA, nel 2007 CANDREVA firma per l’UDINESE con la quale esordirà in Serie A il 27 gennaio 2008 nel pareggio interno contro l’INTER. I friulani però dimostrano di non credere ancora fermamente su questo giovane trequartista: piedi buoni ma ancora troppo acerbo, meglio mandarlo a fare le ossa. Ed è così che il centrocampista romano si trasferisce in B con la maglia del LIVORNO dove, nel giro di due anni, conquista prima la promozione nella massima serie, poi la convocazione in Nazionale. Dopo alcuni passaggi a vuoto (JUVENTUS, PARMA e CESENA), nel gennaio 2012 la svolta: la LAZIO lo preleva in prestito ad un secondo dalla campanella del gong di chiusura della sessione invernale di calciomercato. L’inizio è in salita: la sua presunta fede giallorossa non gli facilità l’inserimento nell’ambiente biancoceleste ma la sua voglia e la sua grinta conquistano tutti e, nel giro di neanche due anni, oggi CANDREVA è uno dei giocatori chiave della rosa laziale (fondamentale PETKOVIC per questa trasformazione), nonchè beniamino dei tifosi. L’apice viene raggiunto l’11 novembre scorso quando una sua punizione regala il momentaneo pareggio nel derby contro la ROMA, poi vinto col risultato di 3-2. Domenica l’esterno di Tor de’ Cenci si ritroverà di fronte il proprio passato, ma nel calcio non c’è spazio per i sentimentalismi: c’è una sconfitta in SUPERCOPPA da cancellare e un campionato da iniziare col giusto piede. Il tutto magari mettendo a segno anche il primo gol contro i friulani, uno gioia che finora è sempre mancata a CANDREVA.
PINZI – Ruolo decisamente diverso, ma con CANDREVA condivide una caratteristica importante: la duttilità tattica. I due infatti hanno dimostrato nella loro carriera una certa poliedricità: interno, esterno ma anche trequartista, l’importante è mettere a disposizione della squadra le proprie qualità. Prodotto del vivaio della LAZIO, Giampiero PINZI ha solo avuto la “sfortuna” di far parte della LAZIO più forte di sempre. Una squadra che annoverava campioni del calibro di NEDVED, VERON e SIMEONE. Era difficile, se non impossibile, per un giovane ragazzo di belle speranze imporsi in una simile formazione. Ma una piccola soddisfazione il mediano romano però se l’è tolta: esordire con la maglia della squadra per la quale ha sempre tifato. E il palcoscenico è il migliore possibile: il 2 novembre 1999 PINZI subentra a STANKOVIC nella vittoriosa trasferta di CHAMPIONS LEAGUE contro la DINAMO KIEV. Purtroppo per lui, la sua storia con la LAZIO si limita a questo ma l’anno successivo arriva il trasferimento all’UDINESE e la sua carriera decolla. In Friuli il centrocampista diventa un giocatore a tutti gli effetti e, tranne per una breve parentesi al CHIEVO (2008-2010), diventa uno dei leader della rosa bianconera. Undici stagioni, 288 presenze e 15 gol con la maglia dell’UDINESE, uno di questi messo a segno proprio alla “sua” LAZIO: era 18 dicembre 2011, all’OLIMPICO il centrocampista mette a segno il gol del definitivo 2-2. I tifosi biancocelesti si augurano che la storia non si ripeta…
Daniele Gargiulo
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