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Caos tamponi, Lotito ascoltato dalla Procura di Avellino: i temi dell’udienza
LAZIO TAMPONI LOTITO – Proseguono le indagini sul caos dei tamponi scoppiato in casa Lazio. I filoni d’inchiesta sui quali si sta muovendo la Procura sono due. Da un lato c’è il lavoro della sede di Avellino, che studia la credibilità dei tamponi effettuati dal club. Dall’altro la Procura federale si concentra, invece, su eventuali violazioni del protocollo soprattutto in termini di mancato isolamento e assenza di condivisione con la Asl dei casi di positività.
Caos tamponi, Lotito ascoltato dalla Procura di Avellino
La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla convocazione del Presidente della Lazio, Claudio Lotito, da parte della Procura di Avellino. Un colloquio durato circa quattro ore, al quale il patron biancoceleste si è presentato senza avvocato e in qualità di persona informata sui fatti. Interrogato dai tre pm che seguono l’inchiesta (Teresa Venezia, Vincenzo Toscano e Luigi Iglio) e dal procuratore aggiunto, Vincenzo D’Onofrio, Lotito ha spiegato i motivi della scelta del laboratorio Futura Diagnostica per l’esame dei tamponi della Lazio. Il presidente, inoltre, come riporta Il Corriere dello Sport, ha fornito ulteriori delucidazioni in merito al materiale relativo al gruppo squadra già analizzato nei giorni scorsi dalla Procura federale. La sua linea è chiara: si sente vittima di un polverone sollevato per colpire la Lazio e ieri lo ha sottolineato davanti ai pm. Al termine della lunga udienza, Lotito non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa.
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