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Carattere e personalità: la Lazio esce da ‘Marassi’ con tante certezze

LAZIONEWS.EU – Ecco cosa la banda Inzaghi si porta dietro dopo la vittoria contro la Sampdoria…

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Pubblicato l’11/12

LAZIONEWS.EU – Il day after. La Roma biancoceleste si sveglia con il sorriso. Con la felicità di chi, poche ore prima, ha ottenuto un importante successo. Il sole accompagna i laziali a fare colazione. Caffè, cornetto e giornale. La Lazio ha vinto a Genova contro la Sampdoria. Milinkovic e Parolo hanno regalato ai tifosi tre punti preziosi. A mentre fredda, mentre le altre concorrenti si preparano a scendere in campo, andiamo vedere cosa è emerso dal match del ‘Marassi’.

CARATTERE – Trentuno punti in classifica. Quarta vittoria stagionale in trasferta su otto partite (3 pareggi ed 1 sconfitta). Non è un caso. Non può esserlo. Lo sanno i tifosi, lo sa Inzaghi ma lo sanno soprattutto gli Uomini biancocelesti. Con la ‘u’ maiuscola, perchè ieri hanno dimostrato a tutto il nostro calcio di ‘avere gli attributi’, usando l’espressione di Parolo. Rialzare la testa dopo un derby perso non è mai facile. Trovare la concentrazione giusta dopo le tante polemiche settimanali era un’impresa al limite dell’impossibile. Battere la Sampdoria nella propria tana era complicato (solo il Milan l’ha fatto finora). La Lazio ci è riuscita. Ha aperto le ali ed è tornata a volare. A testa alta, con lo sguardo fiero. Carattere e personalità. Rialzarsi, a volte, è più difficile che non cadere.

QUALITÀ – Lo spartito funziona. Il coro non sbaglia una tonalità. Non c’è alcuna voce fuori posto. Ogni giocatore in campo fa sempre il proprio dovere. Che giochi poco e che sia un titolare. Da Patric ad Immobile, da Strakosha a Biglia. Nessuno delude la fiducia del mister, bravo a non dare la sicurezza di una maglia da titolare. In pochi hanno un preciso ruolo. Fisso e prestabilito. Una delle caratteristiche peculiari di questa Lazio è infatti la duttilità. Inzaghi dispone di elementi tatticamente intelligenti, in grado di interpretare al meglio diverse posizioni anche all’interno della stessa partita. Lulic può giocare ovunque: da terzino, intermedio, esterno in un centrocampo a cinque o ala nel tridente cambia poco. Radu e Basta danno la possibilità di passare rapidamente da una difesa a quattro ad una a tre. E Felipe Anderson laterale basso? In pochi avrebbero mai pensato di vederlo adattato ed applicato in quel modo. Milinkovic poi può giocare in qualsiasi zona del centrocampo ma anche sulla fascia, come accaduto negli ultimi minuti di ieri contro la Sampdoria. Senza dimenticare gli altri, tutti perfettamente amalgamati nell’orchestra di Formello. Qualità al servizio della squadra. Prima il gruppo, poi il singolo.

UNIONE – “Quest’anno siamo una squadra vera. Basta nella pancia di Marassi ha confermato quanto tutti noi già sapevamo. É lampante che in campo la Lazio sià unita e compatta, a differenza di quanto si vedeva la scorsa stagione. Sacrificio, lavoro ed umiltà. I ragazzi in maglia biancoceleste non si risparmiano mai, soprattutto se c’è da aiutare un compagno in difficoltà. Sono così tanto generosi da perdere energie nervose, da arrivare poco lucidi in alcuni momenti decisivi del match. Lo dimostra Immobile, che partecipa fin troppo attivamente alla manovra: si abbassa spesso a riceve palla e attacca sempre la profondità. Tanta generosità a discapito della freddezza, con cui ieri avrebbe potuto segnare almeno un gol. Lui ha vinto ugualmente, anche senza realizzare una rete. Ha gioito con i compagni. La sua esultanza nei festeggiamenti di Parolo è l’emblema di ciò. La Lazio è un gruppo, l’unico in Serie A ad avere 14 marcatori diversi. Un dato da non sottovalutare.

Riccardo Caponetti

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