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CASO MAURI. Evasione e riciclaggio:sentita la madre di Mauri
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Soldi versati su conti svizzeri, uno è intestato alla donna. Anche Zauri tra gli indagati…
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Soldi versati su conti svizzeri, uno è intestato alla donna. Anche Zauri tra gli indagati…
RASSEGNA STAMPA – (F. Ceniti) – Se pensavate che con le scommesse il calcio italiano avesse toccato il fondo, beh forse il peggio deve ancora arrivare. E se non è il peggio, di sicuro quello che sta emergendo dall’inchiesta svizzera che coinvolge Mauri (indagato per riciclaggio) potrebbe far male almeno allo stesso modo delle combine. Se tre indizi fanno una prova, siamo già a quota due: le vicende giudiziarie che coinvolgono i laziali Mauri e Zauri (anche lui indagato per riciclaggio dal pm Nocerino a Milano: di mezzo c’è sempre un conto in Svizzera con soldi sospetti) potrebbero rivelarsi la cartina tornasole di un sistema ben radicato nei club e tra procuratori e giocatori. Un sistema fatto di fatturazioni false, pagamenti in nero e soldi in libera uscita da tasse e altro. Soldi che poi ricompaiono spesso proprio in Svizzera. Insomma, riciclaggio oppure evasione fiscale. A condurre gli interrogatori oltre al gip Salvini e al pm di Martino, ieri c’era anche un magistrato elvetico: Catenazzi. Niente incontro con Mauri, rimasto a Londra perché aveva in programma una seduta di fisioterapia con uno specialista. Chi ha risposto alla convocazione è stata la mamma del giocatore (persona informata sui fatti). La signora ha presentato una serie di documenti: saranno esaminati in Svizzera. Il conto è intestato ai genitor, ma i movimenti sospetti, in primis un versamento da 350 mila euro, sono contestati al calciatore ritenuto il vero titolare del deposito. Ecco perché entro un mese Mauri sarà interrogato in Svizzera: in quella occasione il pm metterà sul tavolo tutte le contestazioni. In origine chi indaga aveva ipotizzato una connessione con l’inchiesta sul calcioscommesse: i soldi sospetti sarebbero stati il frutto delle combine. Ma le date sono diverse: novembre 2010 per i versamenti nel mirino, maggio 2011 per le partite sotto esame. Adesso il pm di Berna ha ‘notato’ una certa somiglianza con la vicenda che vede indagato Zauri (presunto versamento in nero da 1 milione di euro) tanto che sarebbe intenzionato a visionare le carte dell’inchiesta. Ecco che due inchieste parallele imboccano una pista che potrebbe mettere a soqquadro il calcio italiano: gli ingaggi in nero ai giocatori. Sempre ieri tramite rogatoria è stato sentito anche Paoloni. “Ero malato delle scommesse: mi sono curato e sto meglio” ha detto l’ex portiere, radiato dalla giustizia sportiva. Paoloni è stato sentito come persona informata sui fatti a causa di una intervista rilasciata alla tv svizzera nella quale aveva dichiarato: “Circa il 70% dei calciatori italiani scommette…”. Oggi gli inquirenti vedranno Gritti, Gervasoni, Carobbio e forse Bressan.
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