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CAVANDA: da fuori rosa a titolare. E la LAZIO ora non sa più fare a meno di Luis
LA GAZZETTA DELLO SPORT (M. Calabresi) – Il terzino, dai margini del progetto biancoceleste, è diventato pedina insostituibile…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – La strana storia di CAVANDA racconta di come la vita di un calciatore possa cambiare da un momento all’altro. Quattro mesi fa era un corpo estraneo di questa LAZIO – ricorda ‘La Gazzetta dello Sport‘ – ed era a un passo dalla cessione. Poi il clima tra l’entourage del giocatore e i dirigenti biancocelesti si è disteso, si è tornati a sedersi al tavolo delle trattative per il rinnovo, siglato sotto le Tre Cime di Lavaredo, dopo un colloquio con Tare e soprattutto con PETKOVIC. La seconda vita laziale di Cavanda è iniziata lì, quasi sette anni dopo la prima, che cominciò sui campi del borghetto dei Pescatori di Ostia, dove l’angolano con passaporto belga portato in Italia da Walter Sabatini debuttò nel settembre 2006. L’infortunio di Konko prima della Supercoppa gli ha spalancato le porte: il francese, dalla muscolatura fragile, è tornato in infermeria, salvo uscirne solo negli ultimi giorni e Cavanda si è ripreso la fascia destra. Tre partite su tre da titolare, che diventeranno quattro contro il Chievo: se Konko rientrerà a destra, Cavanda giocherà a sinistra e per i prossimi 2 mesi quelle saranno le zolle che calpesterà perché l’infortunio di RADU gli ha aperto un’altra porta ancora. PETKOVIC crede molto in lui, il rapporto tra i due è ottimo: ecco la seconda vita di CAVANDA
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