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CHAMPIONS. La storia si ripete, gode l’Udinese.
RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – I friulani battono il Catania e centrano l’ultimo posto utile beffando in extremis i biancocelesti Alla Lazio non basta il successo sull’Inter: giocherà l’Europa League. Nerazzurri ai preliminari…
RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – I friulani battono il Catania e centrano l’ultimo posto utile beffando in extremis i biancocelesti Alla Lazio non basta il successo sull’Inter: giocherà l’Europa League. Nerazzurri ai preliminari…
RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – La Lazio batte l’Inter con una ripresa straordinaria, va sotto, poi rifila tre gol ai nerazzurri e chiude al quarto posto che vale l’ingresso alla fase a gironi dell’Europa League ma solo se il Napoli non vincerà la coppa Italia. Altrimenti ci sarà il preliminare. In ogni caso, il sogno Champions è svanito. Reja perde anche Klose per un problema alla caviglia (il tedesco si è rifiutato di fare un’infiltrazione pensando più agli Europei). Stramaccioni senza la qualità di Sneijder, lascia a casa anche l’ex Zarate e presenta una squadra con solo Milito in attacco. Dirige Damato davanti a 50.000 spettatori pronti ad applaudire lo show di Olympia che però stavolta si ferma davanti alla curva Sud invece che sul trespolo. Al 44′ fallo di Ledesma su Maicon, siamo al limiti della linea bianca e Damato nel dubbio indica il dischetto: Milito realizza il rigore per il vantaggio nerazzurro tra le proteste biancocelesti. La Lazio va al riposo al sesto posto e mai era scesa così in basso in classifica dopo le prime dieci giornate. Tant’è, Reja ricomincia senza sostituzioni e con la contestazione della Nord contro Lotito invitato, si fa per dire, a spostare le sue attenzioni calcistiche a Salerno mentre viene rinsaldato il gemellaggio con gli interisti: «Noi e voi… il ventennio d’amicizia» recita uno striscione con chiaro riferimento politico. Al 13′ pari della Lazio: angolo di Ledesma e testa di Kozak. Stramaccioni inserisce subito Pazzini ma Lulic inventa la giocata della serata, si beve Maicon e regala a Candreva il pallone del 2-1. il sigillo di Mauri poi per una festa piena di rimpianti: il quarto posto da quest’anno non vale più la Champions.
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