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Il comandante Sergej. E’ tornato il vero Milinkovic?

APPROFONDIMENTO LAZIO MILINKOVIC-SAVIC – È salito in cattedra col passare dei minuti, dopo un primo tempo a corrente alternata…

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APPROFONDIMENTO LAZIO MILINKOVIC-SAVIC – È salito in cattedra col passare dei minuti, dopo un primo tempo a corrente alternata. È tornata a brillare la stella di Milinkovic-Savic nel momento di maggior bisogno. Il gol segnato al 79’, che ha d’incanto regalato alla Lazio una sorprendente voracità nella ricerca dei tre punti, impreziosisce ma non polarizza gli elogi da spendere per la prestazione del serbo, fatta d’intensità, concentrazione, partecipazione e sacrificio. È stato criticato, certamente a ragion veduta, ma ha risposto alla sua maniera.

SAMP-LAZIO – A Marassi, Milinkovic ha corso, lottato e rifinito più degli altri, ha spaccato la partita, cosa che quest’anno si era vista in poche occasioni, prendendo le redini del centrocampo e della trequarti. Come si apprende dalle statistiche del ‘Corriere dello Sport’, il serbo ha vinto il 76% dei duelli ed il 78% dei contrasti aerei: basti pensare che la sua media stagionale era, rispettivamente, del 48% e 57%. Se il numero dei palloni giocati contro la Samp (79) è in linea con la media dell’intera stagione (78,6), comprese Supercoppa ed Europa League (media ogni 90’ e non a partita, per non falsare le statistiche: in alcune occasioni non ha giocato dal primo all’ultimo minuto), altri due dati sono sorprendenti: 13 palloni recuperati contro i 5,3 accumulati fin qui e 4 falli subiti (contro lo 0,9), segno inequivocabile della diga eretta nel cuore del campo, delle ripartenze avviate e delle sgroppate con cui ha preoccupato il Ferraris.

IL CONFRONTO – L’ascesa di Milinkovic è spiegabile anche raffrontando l’heatmap di Samp-Lazio con quella della trasferta di Nizza, una gara dove aveva messo a segno una doppietta, certamente non la sua peggior prestazione. A Genova, la sua presenza stabile dalla trequarti destra difensiva a quella offensiva certifica l’impegno ed una condizione atletica in crescita rispetto allo scorso 19 ottobre. Quel che stupisce, tanto domenica sera quanto nella gara dell’Allianz Riviera, trattandosi di due partite in cui il serbo ha trovato la via della rete, è la colorazione tenue a ridosso dell’area di rigore avversaria, segno evidente di una certa difficoltà nella gestione perfetta della doppia fase.


Heatmap Sampdoria-Lazio 1-2


Heatmap Nizza-Lazio 1-3

IL VERO MILINKOVIC – Questo si capisce utilizzando una terza heatmap, datata gennaio 2017 e, precisamente, di un Lazio-Atalanta 2-1 (anche in quell’occasione segnò il gol del momentaneo pareggio): Milinkovic sta tornando, gli va dato tempo, ma non bisogna accontentarsi. Può e deve ancora dare di più, perché il potenziale c’è e di mezzi ne ha in quantità industriali, perché da un giocatore corteggiato da mezza Europa e valutato 60 (forse 100) milioni di Euro, prestazioni come quella di ieri sera devono essere la norma. Gli si chiede (e gli si chiederà sempre) qualcosa in più: è il destino di chi ha le stimmate del fuoriclasse.


Heatmap Lazio-Atalanta 2-1

Giordano Grassi

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