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Comitato Consumatori Lazio: “Stupiti dalla disparità di trattamento di Nicchi”
CONSUMATORI LAZIO NICCHI – Subito dopo il discusso rigore non dato ai giallorossi in Roma-Inter, il presidente dell’AIA Nicchi si è scusato dell’errore commesso da Rocchi….
CONSUMATORI LAZIO NICCHI – Subito dopo il discusso rigore non dato ai giallorossi in Roma-Inter, il presidente dell’AIA Nicchi si è scusato dell’errore commesso da Rocchi. Il Comitato Consumatori Lazio attraverso un comunicato ha voluto dire la sua sulla questione.
IL COMUNICATO – “Il Comitato Consumatori Lazio ha preso atto con estremo stupore del tenore e della tempistica con cui il Presidente dell’AIA, Sig. Marcello Nicchi, si sia precipitato ad ammettere l’asserito errore “inconcepibile” commesso dalla classe arbitrale nell’applicazione del protocollo Var nel corso del match Roma-Inter disputatosi domenica scorsa. Quel che sorprende e si ritiene assolutamente inaccettabile non è tanto e non solo la circostanza che il numero uno della classe arbitrale si sia sentito in dovere di entrare nel merito e di scusarsi pubblicamente con la società giallorossa, ma, piuttosto, la palese disparità di trattamento da questi posta in essere rispetto ad altre società che, dall’introduzione del Protocollo Var, hanno subito errori più o meno analoghi o addirittura più evidenti. Più in particolare, invero, il Comitato Consumatori Lazio stigmatizza con estrema fermezza come nella scorsa stagione, a fronte di continui, reiterati e gravissimi errori commessi dalla classe arbitrale nei confronti della S.S. Lazio, il Presidente degli Arbitri si sia viceversa precipitato a chiarire, altrettanto pubblicamente, come non fosse un suo compito istituzionale quello di giudicare errori ascrivibili ad eventuali episodi di campo. Il Comitato Consumatori Lazio, infine, ritiene che utilizzare due pesi e due misure e conseguentemente difettare della necessaria terzietá in un campionato come quello italiano, connaturato da fortissime rivalità ed evidenti contraddizioni sistemiche, non sia il metodo più adatto a rigenerare quell’indefettibile trasparenza di cui l’intero sistema calcistico necessita, soprattutto se tale modus operandi viene utilizzato da parte di soggetti che ricoprono primarie cariche istituzionali e federali”.
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