CONFERENZE STAMPA
CONFERENZA. Spalletti: “Inter più forte di quella del 20 maggio. De Vrij? Lo avrebbero fischiato tutto il tempo…”
CONFERENZA SPALLETTI LAZIO-INTER – Dopo il 20 maggio altra vittoria importante dell’Inter all’Olimpico….
CONFERENZA SPALLETTI LAZIO-INTER – Dopo il 20 maggio altra vittoria importante dell’Inter all’Olimpico. Il tecnico Spalletti può ritenersi soddisfatto dei suoi che escono dalla sfida contro la Lazio vincendo 3-0. Il mister ha parlato in conferenza stampa alla fine del match.
LA PRESTAZIONE – “Abbiamo un presidente molto ambizioso, che ha voglia di far crescere la squadra. Viene a vedere gli allenamenti, viene a cena con la squadra. Le settimane sono tutte importanti, la squadra si è rimessa in carreggiata e diventa visibile che siamo cresciuti”.
CAMPIONATO – “Dobbiamo essere nelle condizioni di giocare un buon calcio. La Lazio non diventa più debole perchè abbiamo vinto, oggi abbiamo fatto un buon primo tempo. Tra 5 giorni c’è un’altra partita e non è detto, c’è da esibire comunque un livello di calcio importante. C’erano migliaia di tifosi a sostenere la squadra, non mi sarei aspettato tutto questo affetto. Dobbiamo mandare un segnale chiaro che facciamo le cose in maniera seria”.
CLASSIFICA – “Io non la guardo, guardo la prestazione. Non vado ad essere in confusione se manca Nainggolan. Bisogna riuscire a percepire le cose nella maniera giusta, la fatica dei calciatori e le pressioni. Io voglio essere amico dei calciatori sempre, anche se non gli do la maglia. Devo fare delle scelte: Joao Mario si allena in maniera corretta, è colpa mia se non gliel’ho data prima la maglia”.
20 MAGGIO – “L’Inter è più forte nell’organico. Non abbiamo patema di chi non può giocare, non siamo corti. Ma se partecipano tutti allo stesso modo, è chiaro che diventa visibile che siamo cresciuti in tutto: qualità di gioco, personalità, convinzione. Bisogna essere una squadra forte, non l’anti questo e l’anti quello”.
DIFFERENZA TRA ROMA E MILANO – “Io prendo la forma di quello che ci vuole per vivere nel contesto in cui opero. la condizione psicofisica la prendi rispetto a cosa ti viene addosso: non è nervosismo, è difesa di quelli che ti vogliono attaccare. A Milano mi fanno meno male, mi vengono meno addosso”.
DE VRIJ – “A Roma non lo conoscevo, mi sembrava una bella faccia. Ora lo conosco e so che è un ragazzo per bene, sensibile e non ha paura di nessuna situazione. Quando gli ho detto che non avrebbe giocato, non l’ha presa male. Sapeva che sarebbe diventata una partita emotiva per lui. Se lo vai a stimolare ti convince che sa fare tutto, ma avendo 3 giocatori forti in quel ruolo ho deciso di farlo riposare. Lo avrebbero fischiato dall’inizio alla fine. Non ho voluto metterlo in difficoltà”.
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