CONFERENZE STAMPA
Conceicao in conferenza: “Quello che voglio domani è vincere. Ringrazio la Lazio per gli anni stupendi”
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Alla vigilia del match contro la Lazio, l’allenatore del Milan, Sergio Conceicao, è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole.
Le parole in conferenza stampa di Sergio Conceicao
“Vincere, vincere, vincere, vincere, vincere. È questo che vogliamo. Siamo coscienti del momento, di quello che è accaduto sia per gli errori nostri sia per quello che non possiamo controllare. Non ci possiamo aggrappare alle sfortune, ma possiamo lavorare su quello che non va e sugli errori che facciamo. E portare i risultati. Il mio lavoro è trasmettere fuoco alla squadra, negli spogliatoi e sul campo. Io ci credo veramente. Un titolo lo abbiamo conquistato, possiamo svalorizzarlo, ma è un titolo. Ce n’è ancora uno: solo quattro squadre possono vincere la Coppa Italia e noi possiamo farlo. Possiamo migliorare nel gioco, essendo diversi tatticamente e con una certa disponibilità fisica. Poi serve la testa, con una mentalità che deve essere al mille per cento in tutti i secondi della partita. Dopo Zagabria, succede sempre qualcosa sui gol subiti”.
Sulla Lazio.
“L’essere umano è pieno di ricordi, è normale. Ma anche se domani ci fossero stati i miei genitori a giocare con la Lazio io gioco per vincere. Li ringrazio per i tre anni stupendi, ma saranno avversari così com’è stato con Lazio e Inter. Baroni sta facendo un lavoro di qualità alla Lazio, ha un percorso dalla Serie C alla Serie A con più di 400 partite. Complimenti, sta facendo un buonissimo lavoro. Dopo la Lazio abbiamo due partite in due settimane e lavoreremo su certe cose su cui non abbiamo mai lavorato. Il nostro inizio di stagione è contro la Lazio”.
Sul lavoro.
“Qua si parla di calcio. Per il tempo che ho a disposizione io voglio sicuramente lavorare per giocare in un altro modo, da martedì comincerò a lavorare sul campo e non solo sulla lavagna. Lavorerò su un altro sistema senza dubbio. Nel mio passato ho giocato 433, 442, 4231, 352, 343, i giocatori si devono sentire a loro agio con e senza palla. Dobbiamo definire le nostre zone sugli avversari per sapere quando e dove pressare: si lavora sul campo. Sicuramente lavorerò, se avrò il tempo… È una battuta, sto scherzando. Ma per gli allenatori è così, è normale, fa parte della vita, non ho problemi”.
Sui singoli.
“Reijnders ha fatto gol a Torino e lui è sempre molto presente nella costruzione, di inserirsi in area. È vero che sta giocando un po’ più basso, ma si sta muovendo bene. Tutti possono dare di più, anche io. Pulisic a Bologna il dottore mi ha detto che non poteva iniziare la partita la mattina stessa. E io devo trovare la soluzione in quel momento. Joao Felix non doveva giocare titolare. Pulisic ha un piccolo problema fisico e dobbiamo gestirlo e si vede nella sua freschezza. Joao Felix è molto bravo tra le linee. Secondo me tocca troppe volte il pallone e si sposta in zone dove non deve, perché abbiamo bisogno di una seconda punta e non di un centrocampista difensivo. Lui deve essere decisivo: non si deve trovare lontano dalla porta, ma cercare di fare la differenza negli ultimi 30 metri”.
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