INTERVISTE
Conte: “Serve amore per la Nazionale, spero che sia passato nonostante l’eliminazione”
EURO 2016 – Queste le parole del ct della nazionale italiana a fine gara…
EURO 2016 – L’Italia perde ai calci di rigore contro la Germania: gli azzurri escono a testa alta nonostante tutto. A prendere la parola a fine partita è il ct Conte:
CONTE A RAI SPORT
“I ragazzi hanno dimostrato amore per la maglia, dando davvero tutto quello che avevano. E’ giusto che i bilanci li facciano gli altri. Sono contento di aver fatto questa esperienza. Futuro? Questa panchina regala sempre grandi emozioni, adesso c’è delusione per questa eliminazione. Mi dispiace soprattutto per i ragazzi, ma sicuramente questo è un arrivederci”.
CONTE A SKY SPORT
“Credo che ci sia da ringraziare i ragazzi, sono stati bravi e straordinari. Devo ringraziarli per questi due anni fantastici, è stata una esperienza incredibile coronata con questo mese e mezzo vissuto con loro. Abbiamo una costruito una squadra orgogliosa di indossare la maglia della nostra Italia, i ragazzi hanno trasferito un concetto: volere è potere. Attraverso il lavoro si possono costruire cose importanti”.
Fuori a testa altissima? “I giudizi non spettano a me, siamo usciti contro i campioni del mondo. La Germania è il top, ha grandi calciatori. Loro ci hanno rispettato cambiando sistema, sembra strano che i campioni del mondo cambino gioco per sfidare una ‘piccola Italia’ secondo le critiche. Abbiamo avuto modo di eliminare i tedeschi, torniamo a casa e dispiace per i ragazzi. Meritavano di andare avanti”.
Il tuo è un addio definitivo alla Nazionale? “Ho 46 anni, ora voglio tornare ad allenare nei club. Farò una bellissima esperienza in Inghilterra, sarà difficile ma ho bisogno del campo. Questa con l’Italia è stata una esperienza internazionale incredibile, essere ct dà sensazioni belle ma anche pressioni importanti. Mi auguro che un domani possano esserci delle coincidenze per tornare a sedermi su questa panca, nel tentativo di fare qualcosa di importante”.
Cosa dirà domani ai ragazzi? “Hanno fatto cose straordinarie, abbiamo affrontato ostacoli superandoli a testa alta. Ringrazierò sempre questi ragazzi, esperienze del genere li porti dentro, questi ragazzi sono stati fantastici e li porterò nel mio cuore. Per la Nazionale c’è una strada tracciata, lascio una eredità importante ma sono certo che le cose saranno fatte nel migliore dei modi”.
CONTE IN CONFERENZA STAMPA
Sul Chelsea: “Non ho mai pensato mai oltre, a novembre sì, ho pensato di continuare. Quando ho deciso di non continuare l’ho detto al presidente. Dopodiché c’è stata la grande possibilità di andare lì e ho accettato. Il mio futuro è tornare nel club, inizierà tra pochi giorni la nuova stagione e quindi mi sarebbe piaciuto non avere nemmeno un giorno di vacanza, perché significare andare molto avanti. Ora mi prendo una settimana in cui ho bisogno di scaricare delusione e poi iniziare l’avventura. So che sarà difficile, ma a me piace questo tipo di sfide”.
Sul futuro della squadra: “Penso ci sia una generazione che può crescere, in questo gruppo di ventitré ce ne sono tanti alle prime esperienze. Hai bisogno di giocare partite a questo livello, io sono molto fiducioso. C’è una traccia importante, bisogna proseguirla, la federazione farà tutte le scelte possibili per continuare questo lavoro”.
Sulla più grande vittoria: “Quello di aver lavorato con questo gruppo, è quello che mi ha dato più soddisfazione. Lavorare con queste persone che mi hanno dato veramente tutto. Credo che questi ragazzi abbiano dato tutto. Quando lo fai nessuno può rimproverarti nulla. Sono andati oltre l’ostacolo, hanno dato il possibile e io penso che sia giusto che la gente apprezzi. Quando vedi lavoro, sacrificio, entusiasmo… penso che siano i valori migliori da trasmettere durante le partite”.
Sulla sua eredità: “Mi sono sbattuto fino all’ultimo per spostare anche la Coppa Italia, io lascio una piccola macchina da guerra. Al di là di essere usciti era quello di costruire, oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione. Oggi contro una squadra forte abbiamo avuto una dimostrazione che comunque questa era una squadra tosta dove tutti ci rispettavano. Serve amore per la nazionale, spero che questo messaggio sia passato nonostante l’eliminazione”.
Sul rimpianto per lasciare la nazionale: “Penso che la decisione di andarsene dopo due anni sia stata presa in anticipo, non nego che c’è stato un momento che avrei voluto avere l’opportunità di continuare, però di fronte ad alcuni fatti non ho potuto soprassedere. Ho preferito così. Sinceramente non vedevo nessuno al mio fianco, compresi i giornalisti, sono sempre io a far la guerra contro tutti. Io ho sempre lavorato in funzione della squadra, non per me. È sempre passato questo messaggio perché a qualcuno piaceva, anche per fare trasmissioni. Non mi sono mai sentito appoggiato, da nessuno. Avevo il presidente che mi è stato vicino sempre, però fino a un certo punto. Decisione presa e mi dispiace. Mi auguro che questa traccia dia i suoi frutti. Spero che in futuro si dia spazio anche alla nazionale”.
Sui sedici rigori per battere l’Italia: “Penso che la Germania avesse grandissimo rispetto per l’Italia. Che abbiano cambiato il sistema di gioco per affrontarci significa che quanto meno ci rispettassero. È stata una gara dura, maschia, sotto tutti i punti di vista. Non dimenticando che nel primo tempo Sturaro ha avuto questa estrazione al ginocchio e ha giocato in maniera stoica. Avrei avuto difficoltà a trovarne un altro. Lasciano qualcosa di importante che è la dimostrazione che volere è potere. Con il lavoro si possono ottenere risultati impensati, dispiace uscire così. Sui rigori eravamo in vantaggio prima del quarto rigore, però va avanti una squadra fortissima. Tenergli testa ci dà una piccola soddisfazione, noi ci credevamo, la delusione alla fine era tanta. Abbiamo provato ad aggrapparci, il calcio dà soddisfazioni ma pure amarezze. Andiamo a casa sereni, abbiamo dato tutto quello che potevamo, due anni fantastici, belli, culminati in un mese e mezzo incredibile. Non finirò mai di ringraziare tutti e ventitré, lo staff, i medici, i magazzinieri. Si era creato qualcosa di magico”.
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