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Correa, a Bologna in luce tutti i suoi pregi e i difetti
BOLOGNA LAZIO CORREA – Ancora una domenica “bestiale” per il Tucu Correa. E’ l’argentino il protagonista assoluto del match del Dall’Ara. Il 2 a 2 della Lazio a Bologna porta la sua firma in tutto, tranne che nel tabellino dei marcatori. Ed è questa la cosa che più addolora. Il numero 11 ha mostrato nell’arco dei novanta minuti tutti i pregi e i difetti della casa. Da un lato causa l’espulsione di Medel, dall’altro sbaglia il rigore decisivo a pochi minuti dal termine. E ancora se da un lato rimane l’attaccante che più ha tirato verso la porta avversaria, dall’altro non riesce ad essere cinico come il suo compagno di reparto, Ciro Immobile.
Correa, non mollare
I tifosi hanno ancora negli occhi i tanti errori del “Tucu”, dal rigore all’occasione sciupata davanti a Skorupski (che ha ricordato lo sbaglio nel derby e contro l’Inter). L’imprecisione di Correa rischia di costare punti pesanti alla Lazio. Ma il curriculum dell’argentino non mente. Come ricorda il Corriere dello Sport, l’argentino, in primis, non è un rigorista. Quello di ieri al Dall’Ara è appena il secondo rigore calciato in carriera, ed anche il primo fu sbagliato (giocava con il Siviglia). Correa ha segnato solo un gol in 8 partite (7 in campionato, 1 Europa League) e non ha nelle vene l’istinto del killer. Caratteristiche che dovrebbero far riflettere Inzaghi. Le qualità del Tucu non si discutono, ma inutile piangere sul latte versato. Ad essere sbagliate, forse, sono state le scelte.
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